Costantino Posa mi ha raccontato che da bambino scriveva poesie su pagine strappate di quaderni che conservava e che poi inevitabilmente non ritrovava mai…
Costantino mi scrive che ha perso il padre quando aveva 15 anni. Un lutto che lo ha costretto a interrompere gli studi e a dedicarsi, ancora ragazzo, al lavoro, e poi alla famiglia. Dal matrimonio con la donna amata non sono venuti figli. E allora, a un certo punto, la scelta : Costantino e sua moglie chiedono l’affidamento di due ragazzi (un maschio e una femmina) fino ad arrivare all’adozione di Valentina, che per Costantino è, a tutti gli effetti, ‘sua figlia’ . Poi il dolore per il rinnego e il distacco dell’altro figlio, dopo 16 lunghi anni di vita insieme. Per Costantino:’ ancora aspettative deluse, amore riposto e non considerato. E quindi, la difficoltà di capire ed essere capito e l’incredulità per tutto ciò che accade.’
Costantino mi scrive che un altro grande, recente dolore lo ha portato a riscrivere poesie: “la perdita di una persona cara, un ragazzo di 20 anni morto in un incidente stradale, sposato da un anno e padre di una bambina. Era il figlio di un mio amico e io ero il suo padrino di cresima.”
“Scrivo da pochi anni sorretto da una vecchia passione lasciata per tanto tempo da parte.”
“Tante volte le parole restano dentro o escono nel modo sbagliato. La poesia è un modo per dire le stesse cose, ma per dirle nel modo giusto.”
di Costantino Posa
a UNO come TANTI
Ho una spina nel mio cuore,
scandisce ogni attimo di lamenti
che si chiedono: Dov’eri tu quando io son nato?
Trattiene un unico stupore alla deriva,
quando nei pensieri serpeggia
la paura di dover scrivere per piacere
e non scrivere dei miei pensieri.
Questo tuo non voler tacere,
ti fa sentire sicuro, grande,
ma se è vero che sei grande
dove sono le parole fiere
che ti hanno fatto diventar grande.
Dove sono quei versi forgiati
dai fremiti di un sentire,
mentre il tuo dire, disegna
soltanto angosce, inganni,
frantumano le icone riflesse
di uno specchio corroso
dall’essere presuntuoso.
Io mi fingo di essere come
un pensiero ancora sospeso
e mi convinco che si vive
anche per un solo momento
e ancora per un solo momento
si ridiventa ancor più grande.
C R E P T I I
Non avrò nessun timore a lasciare quel che sento.
La mia ultima poesia, fatta senza una parola.
Carta bianca pattinata senza un verso d’ascoltare.
Esule per motivi di risposte mai chieste. Per un sogno mai sognato.
Solo passi, tanti passi, sempre passi, aspettando che la voglia torni.
Scrivevo solo per me.
Lascerò che il mondo va, sorridente, senza alcun mio lamento
e se poi, più in là, mi pento, che fa? Lascerò quel che sento.
BENTORNATO
Bentornato piccolo poeta,
pensavi di scappar via?
Non si può volare
…controvento.
Non si può cancellare
quel che sento.
Le parole…..vanno
e vengono, ma
il cuore resta.
Il cuore non batte mai
inutilmente.
Il cuore batte
ogni lettera
del tuo sentimento.
Il cuore piange
ogni tuo pentimento.
Poi alla fine ride
se lei,
nonostante tutto,
ti sorride.
Costantino Posa nato ad Acquaviva delle fonti Bari il 30/09/1950, vive a Santeramo in Colle, Bari, ha iniziato a scrivere poesie 4 o 5 anni fa, e non riesce più a fermarsi.
Con la GDS Edizioni ha realizzzato un quaderno di poesie (40) in vendita online ( Libreria Universitaria –
Ibis – GDS ) “Emozioni in versi”.
Cosa dire……..sono abbastanza di parte.
La poesia più bella di Costantino Posa è quella che ha scritto
in 40 anni di vita e 31 di matrimonio.
Per me ogni giorno è poesia.
Ogni giorno è una poesia nuova. Grazie Costa
E’ sempre bello leggerti.
Le tue poesie sono sempre bellissime, grazie. Mai
Costantino, le tue poesie sono (a mio parere)le più belle finora pubblicate.
Non intendetela come gara, ma, la parola, senza il sentimento dietro, senza l’immagine, senza il colore, perde senso.
Trovo che Costantino sia l’unico finora, che abbia messo in gioco tutto quello che aveva da mettere in gioco(è sempre un mio parere). O almeno lo ha fatto con più coraggio…
A Rita, a Costantino,
sono felice di aver accolto la voce di Costantino in questo blog. La sua poesia è semplice, diretta e , per questa ragione, disarmante. Vorrei dirgli ancora questo: sempre la voce della poesia viene da lontano e non è mai troppo tardi per mettersi ‘in ascolto’. La voce di Costantino sta in un amore profondo – verso il padre e verso il figlio – che gli è mancato così tanto – essendo stato egli, figlio – mai completamente – e padre – non del tutto. Chiedo a Costantino di continuare a scrivere per completare l’opera della sua creazione che riuscirà a colmare tutte le mancanze.
A Luigia Sorrentino, grazie, sono superfelice per aver avuto la possibilità di dare voce anche in questo Blog. La mia poesia è semplice, come è stata tutta la mia vita, con alti e bassi come accade a tutti. Una vita bellissima come lo è la stessa poesia.
Grazie a tutti quelli che continuano a leggermi e commentare.
La mia poesia non potrà mai fermarsi, mi accompagnerà fino all’ultimo.
UN LEGGERO TREMORE.
In un giorno d’inverno, clamori di pianto un pò strano.
In un attimo mi sono girato. ho sentito le rondini in volo.
Nè vento, nè acqua, nè doli, soltanto una fuga un pò strana.
Per questo mi sono girato. Intorno, tutto intorno soltanto un leggero tremore.
Per questo mi sono piegato, cercando tra i fumi e ricordi..
Se penso a quel che sarà domani, non posso ingannare il mio cuore.
Chi c’era, non c’è. Chi resta, va via.
Se dovessi immaginare il domani, non posso neanche sognare.
Intorno si continua a scavare. In fondo mi chiedo, perchè?
non dimenticherò mai il mio mare che corre verso l’oriente.
Non potrò mai dimenticare quei sogni, quei cuori, quei mila,
sepolti ogni istante da soli.
Chissà se rivedrò il mio mare, ancora da oriente tornare..!?!?
Un leggero tremore… questa poesia è bellissima Costantino.
Evoca un leggero tremore oltre che nel cuore di chi legge anche nella mano che usa il mouse. Nel suo incedere alto, trasmette un senso maturo di vita, come può solo chi ha molto vuissuto.
Che il mare sonoro ti colmi…
ciao Donatella
Complimenti! Le poesie sono molto belle anche se traspare un fondo di tristezza.
Continua a scrivere.
Grazie Franco, Luca e Donatella, per le belle parole che avete scritto. Ricambio i saluti.Costantino
L’UNICO GESTO
La verità tante volte si scioglie
come neve antica e desueta.
Forse è inevitabile che sia così.
Sono lembi dispersi di un sentimento
che non aveva voce, ma uno strido in declino.
Prima…..ogni gesto era un rituale.
Oggi l’unico gesto che ti segue
è un bacio soffiato sulle dita del tempo.
ALI di CARTA”
Tanto tempo fa, in un posto lontano, viveva un poeta. Lui non sapeva di essere un poeta. Ogni tanto, nei momenti di riposo, era solito sedersi su un prato.
Non chiudeva quasi mai gli occhi, osservava in lontananza il cielo, il sole, le nuvole, i monti, le valli. Ascoltava i suoni della natura.
Seguiva sempre il volo degli… uccelli.
Fu il momento in cui cominciò a pensare parole adatte a tutto ciò che i suoi sensi captavano. Mise insieme tante di quelle parole e cominciò a ripeterle a se stesso.
Si accorse della piacevolezza di ciò che diceva o pensava e solo dopo si addormentava tranquillamente.
Il mattino dopo, al risveglio, riprendeva il suo cammino e mentre i suoi passi lo portavano in un altro posto, cominciò di nuovo a mettere assieme tante altre belle parole. Tutto questo accadeva in ogni momento, però si accorse che ogni giorno, ogni momento, dimenticava le parole del giorno prima, del momento prima.
Allora capì che era necessario imparare a scrivere.
Prese una matita e un foglio di carta e da quel giorno decise di riportare su ogni foglio di carta, tutto ciò che gli passava dalla mente.
Così nacquero i primi versi, i primi racconti su fogli di carta leggerissima, che magicamente, sospinti dal vento volavano via, raggiungendo anche posti molto lontani, dove tutti avevano la possibilità di raccoglierli e di leggerli.
Allora capì dell’importanza di quei suoi fogli di carta in volo. Sembravano ali di uccelli. Così continuò a scrivere ogni giorno, ogni momento.
Quei suoi fogli di carta, che ancora magicamente, divennero “ ALI di CARTA “.
Tanto tempo fa c’era un poeta…non sapeva di chiamarsi Costantino Posa…Da tempo leggo le tue poesie su vari siti e su Facebook…..sei sempre uno dei miei preferiti, perchè nelle tue poesie c’è sempre un messaggio molto chiaro. Messaggi che fanno riflettere ed al giorno d’oggi tanti avrebbero bisogno di riflettere, visto tutto quello che accade. Le tante anomalie del genere umano,le contrapposizioni, le mete e valori che spesso cambiano spinti da altre meno limpide necessità.
Un abbraccio Mai.
La poesia di Costantino si percepisce in tutta la sua immediatezza e sincerità. Dai suoi versi malinconici traspare un inno alla poesia, ma anche un inno alla vita. E questo lo trovo rassicurante, oltre che audace. Complimenti!
monica martinelli
Un augurio a tutte le mamme.
Mamma due volte.
In un giorno d’inverno che gela,
ti parla il vento
che proviene dal tempo.
Ti dice: sospesi nell’aria,
i ricordi, quelli belli,
ti fanno gioire.
I sogni sono
poesie notturne
che si fanno inseguire
tra le brezze serali
di una mamma in esilio.
Una mamma due volte.
Come posso dimenticarle?
In un giorno d’inverno
non oso neanche voltarmi.
Il vento che viene dal mare
cosparso di soli riflessi
ti dice: io sono felice.
Come posso non ricordare?
Straniero portato dal vento,
i ricordi, quelli belli,
si fanno sentire.
I sogni, sospesi nell’aria,
ti fanno gioire.
bellissima “un leggero tremore”!