La donna che parlava ai libri, di Dante Maffia, EdiLet, Edilazio Letteraria, 2010
«Grazie del libro prezioso che Ricci non mi aveva fatto ancora avere… Maria Esther Vasquez e Horacio Armani mi hanno riferito che hai un bagno nella tua casa con le tigri sulle mattonelle. Un omaggio a me. Maria afferma che tu sei il Borges europeo. Non so se augurartelo…»
“È lo stralcio d’una lettera che non avrebbe nessuna rilevanza se Dante Maffìa non avesse dato prova di avere delle reali affinità con il grande Argentino. Intanto anch’egli è dotato di una memoria prodigiosa, anzi sbalorditiva, anch’egli ha letto e riletto migliaia di opere, anch’egli crede nelle “finzioni” letterarie. Prova ne è questo libro di racconti che non si esagera a definire capolavori per l’invenzione, il ritmo narrativo, la pastosità linguistica, la poesia che sgorga improvvisa da illuminazioni, annotazioni, sconfinamenti oscillanti tra metafisica e realismo.
Al bagliore metafisico si lega spesso la tenerezza d’un canto colto dal fondo del proprio essere e così cultura e motivazione pressante della necessità di narrare si esplicano in lucide pagine in cui la sostanza lirica si fa intelligente scavo.
Non manca l’ironia lieve che coordina citazioni e invenzioni, così come non manca la precisazione descrittiva e il riferimento a nomi e a testi che tuttavia sono irrealtà divenuta realtà soltanto per l’attimo dell’incontro. “Le aporie della civiltà sono messe in risalto, con un divertito anacronismo”.
Dante Maffìa sa tessere un pentagramma sottilissimo di divagazioni e di raffinate immersioni nel sogno con una duttilità espressiva che appartiene soltanto ai grandi scrittori del nostro tempo, tanto da far pensare, oltre a Borges, anche a Dürrenmatt, a Vargas Llosa, a Manuel Scorza, a Elias Canetti e a Queneau.
Dante Maffìa passa dalla letteratura alla vita e viceversa con una disinvoltura rara, come chi conosce altri spazi inediti, altre dimensioni umane e intellettuali, i luoghi della fiaba e del divenire, per trarne indicazioni imprescindibili alla comprensione dei misteri della parola e della voce del tempo perenne.
Ha scritto ne La Biblioteca d’Alessandria: “I libri sono custoditi / nel mio cuore che li rubò a una stella: / Non si perde mai nulla”.
La donna che parlava ai libri, di Dante Maffia, verrà presentato il 14 aprile alle 18:00 nella Sala Gonzaga di via della Consolazione 4 di Roma. Intervengono: Rino Caputo, Arnaldo Colasanti, Aldo Onorati. Coordina l’incontro Marco Onofrio.