A 120 anni di distanza dalla sua condanna perchè “scandaloso”, “volgare” e “impuro”, esce una versione non censurata di “Il ritratto di Dorian Gray”, il romanzo capolavoro dello scrittore irlandese Oscar Wilde (1854-1900).
L’edizione pubblicata dalla Harvard University Press ha ripristinato i ‘discutibili’ tagli operati in epoca vittoriana sulla storia del giovane di straordinaria bellezza innamorato del suo ritratto, censurato dal suo primo editore in accordo con lo stesso Wilde perchè pieno di “veleni”, capace di gettare un’ombra di “discredito” sui valori morali e anche sul suo autore già in odore di omosessualità.
La nuova edizione del libro, informa la stampa inglese ed in particolare “The Guardian”, è stata resa possibile dalla consultazione del manoscritto originale da parte di Nicholas Frankel, professore di letteratura inglese alla Virginia Commonwealth University.
Già nella primavera del 1891 l’editore J.M. Stoddart aveva eliminato una serie di “discutibili” frasi dal romanzo dopo la sua prima apparizione nel giugno 1890 sulla “Lippincott’s Monthly Magazine”, facendo sparire il carattere omoerotico dei sentimenti dell’artista Basil Hallward per Dorian Gray, di cui esegue il ritratto, come del resto tutti gli elementi che sembravano alludere all’omosessualità dello stesso Gray.
Sempre Stoddart eliminò “molti passaggi in cui Wilde si soffermava sullo stile di vita decadente”, ha spiegato il professore Nicholas Frankel, curatore de volume
pubblicato con il titolo “The Picture of Dorian Gray. An Annotated, Uncensored Edition”.
Nel 1891 una frase come “in qualche modo non ho mai amato una donna” sarebbe stata inaccettabile, ha sottolineato Frankel, “perchè sarebbe stata una chiara allusione all’omosessualità del protagonista”. Come sparì l’allusiva frase “Dal momento in cui ti ho incontrato, la tua personalità avuto la più straordinaria influenza su di me”.
Ha commentato Frankel: “Ormai i tempi sono maturi per la pubblicazione del romanzo di Wilde nella sua versione non censurata. Ed è la versione del romanzo che Wilde vorrebbero che fosse letta nel XXI secolo alla luce del sole”. Un portavoce della Harvard University Press ha precisato che la differenza tra il testo originale di Wilde e la versione pubblicata a stampa del romanzo per 120 anni era “nota fino ad oggi solo a un pugno di studiosi che avevano avuto accesso al manoscritto”.
Negli Stati Uniti critici e accademici non sono però concordi nell’apprezzare il ‘restauro’ dei tagli imposti dalla censura di fine Ottocento.
Lo scrittore e giornalista Brooke Allen ha scritto sul sito internet di Barnes and Noble: “Non è detto che il testo originale sia in realtà ‘migliore’ rispetto alla versione del libro pubblicato nel 1891 e da allora sempre ristampato. Questo è un punto controverso”.
A parere di Allen l’edizione commentata curata da Frankel “anche se è un tesoro per gli studiosi e per chiunque abbia un serio interesse per Wilde e il suo estetismo, dovrebbe essere in realtà un complemento al testo standard del romanzo piuttosto che sostituirlo”.