Ernesto Sabato, morire a cent’anni

Lutto nel mondo della letteratura per la scomparsa dello scrittore argentino Ernesto Sabato, morto nella sua casa di Santos Lugares, nella provincia di Buenos Aires. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 24 giugno. “Quindici giorni fa si era ammalato di bronchite e alla sua età è una cosa terribile”, ha spiegato la vedova Elvira Gonzalez Fraga.

Nato a Roma nel 1911 da genitori di origini calabresi immigrati in Argentina. Dopo aver conseguito il dottorato in fisica e seguito i corsi di filosofia all’Università de La Plata, Sabato ha lavorato sulle radiazioni atomiche presso il Laboratorio Curie. Ma nel 1945 ha scelto la letteratura e ha dedicato tutta la sua vita all’arte della scrittura
Insignito nel 1984 del premio Cervantes, era stato candidato nel 2007 al Nobel per la letteratura.

Di simpatie socialiste, si è impegnato a lungo nella difesa dei diritti umani. Nel 1984 fu presidente della
Commissione nazionale sui desaparecidos sotto la dittura militare del 1976-1983, che produsse il Rapporto Sabato noto anche me ‘Nunca mas’, ‘Mai più. Il documento gli valse numerose critiche anche dagli oppositori del regime perchè racconto di un’Argentina in preda negli anni Settanta “a un terrore che proveniva tanto da destra quanto da sinistra”.

Critiche, ma per la sua arte, gli erano arrivate anche dal padre nobile della letteratura argentina, Jorge Luis Borges. “Ha scritto poco, ma quel poco è così volgare che ci pare un’opera monumentale”, disse di lui.

Sabato era un artista poliedrico. Si era cimentato anche nella pittura e nel 1989 espose una decina di sue opere al Centre Pompidou di Parigi.

“Mi ha salvato l’arte e per questo la mia arte è tragica”, spiegò nel 1992 intervistato da Newsweek; in quell’occasione rivelò di avere tentato due volte il suicidio. E nella sua lunga vita Sabato ha vissuto molti momenti tragici. Nel 1995 il suo primogenito Jorge morì in un incidente automobilistico e tre anni dopo perse la prima moglie Matilde.

Ernesto Sabato ha scritto varie opere di saggistica sull’uomo e la crisi del nostro tempo e sulle motivazioni dell’attività letteraria. E’ stato anche autori di romanzi: Il tunnel, Sopra eroi e tombe e L’angelo dell’inferno. Nel periodo storico post-golpista, durante il governo di Raúl Alfonsín, Sabato ha svolto un ruolo davvero significativo: è stato fondatore e primo presidente della CONADEP, associazione che si occupa delle ricerche e le denunce relative ai desaparecidos della dittatura militare del 1976-1983.

Nel 1997 ha pubblicato il suo libro autobiografio “Prima della fine. Racconto di un secolo“, tradotto da Einaudi: l’infanzia e gli anni della gioventù, i ricordi felici e quelli dolorosi, Matilde e la morte di Jorge, la sofferta decisione di abbandonare la scienza, gli interrogativi sull’esistenza di Dio, i rischi e i potenziali disastri della clonazione, i prodotti radioattivi, il consumo come mito sostitutivo del paradiso, la robotizzazione dell’uomo.

Sono questi alcuni dei suoi temi autobiografici, resi vivi e commoventi dalla sincerità di un autore che si scopre, mettendo in gioco la propria vita, la propria memoria, i propri sentimenti e le proprie riflessioni.

In onore delle sue origini calabresi gli era stata conferita la cittadinanza italiana nel 1999.

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