Gilberto Mazzoleni, giunto ormai all’età dei bilanci, trova ancora difficoltà a valutare gerarchicamente il caleidoscopio dei suoi interessi. Tuttavia, per non essere considerato più dispersivo di quello che non sia, considera che due sono stati i suoi principali fronti di ricerca. Il primo è rappresentato dallo studio delle umane culture “remote”. L’altro fronte è quello che lo ha visto impegnato nella produzione poetica (che pure risente delle sue tante esperienze etno-storico-religiose). Tra i saggi “scientifici” ricordiamo: I buffoni sacri d’America (I ed., 1973); Il pianeta culturale (I ed., 1986); Le ceneri del selvaggio (1990); Maghi e messia del Brasile (1993); Verso il diverso (1999); L’Asia pensata dall’Occidente (2001); Identità (2002); Nascita delle umane culture (2006); Da Erodoto al globale (2007). Le raccolte poetiche, segnalate da tanti benevoli lettori, sono state pubblicate con i seguenti titoli: Di rabbia, d’amore (1996); Memoria e metafora (1998); A cielo aperto (2000); Spogliando le stelle (2002); Malgrado me (2005).
(dalla quarta di copertina)
Parole senza anima
Parlare di vita a coralli
laboriosi nella marina barriera,
gli aromi aspirare di nuvole
già gravide di primavera,
carezzare la guancia glauca
di una sorridente luna…
Questo e altro vorrei
per destare in apatici fratelli
quella forza viva del sentire
che tutto può… Ma incompreso
precipiterei respinto
e annegherei, forse!…
Nelle notti senza luce
Nelle notti senza luce
dolcemente ti cullavo,
ma la gola si chiudeva
e il canto ne moriva.
Nelle notti senza luce
il sorriso tuo solo
poteva darmi calore.
Calore che significa
nei giorni senza senso
e che agli umani insegna
come vivere si può
in un cielo aranciato:
anche quando il sole è sotto
e le umane ossa gela.
Sarò allora il canto vivo
giusto commento per tutti?
In cerca di sé
Nella città di vita densa,
affollata di luce e rumori,
grigie anime inseguono
affannose mille richiami opachi.
Nella città gremita,
tra urti, grida e spente risa
io la baluginante giostra scruto
e omologate mandrie intravedo:
stormi di morti in cerca di sé.
Forse tanti Gilberti sono,
disinteressati della Poesia
(che dà senso a quello che cerca
un Gilberto povero e solo).
Gilberto Mazzoleni, nato a Roma nel 1936, si è impegnato – a partire dal 1963 – in due ambiti di studio e di produzione: innanzitutto nel campo etnico-storico-religioso, divenendo vice-presidente degli antropologi italiani e presidente del corso di laurea in studi storici e antropologici presso l’Università La Sapienza di Roma; e quindi nel campo della produzione critica in versi, ricevendo ambiti premi internazionali.
Tra i suoi compiti di studioso si è assunto anche quello di diffusore della cultura italiana all’estero, tenendo lezioni magistrali nelle principali università d’Europa e d’America e curando la traduzione di saggi storico-scientifici nelle principali lingue europee.