Arte e Poesia, Arborea parte seconda

La diagonale/ galleria, via in Caterina 83/c (angolo via Giulia) giovedì 5 maggio ore 18.30 presenta il catalogo della mostra GIUSEPPE CAPITANO Arborea, partecipano Laura Cherubini, Giosetta Fioroni e Giuseppe Capitano.

Giuseppe Capitano, grande temperamento tra gli artisti contemporanei, è nato nel 1974.  Vive e lavora a Roma.  Artista dotato di sensibilità sciamanica, debutta con una personale nel 2004, alla galleria l’Attico, fulcro dell’arte contemporanea a Roma. Nel 2006 un’altra personale a l’Attico con testo di Bonito Oliva. Nel 2008 espone al MART di Rovereto, con la personale dal titolo Giuseppe Capitano. Qualcosa di giallo, a cura di Martina Cavallarin, che scrive di lui: “Giuseppe Capitano ha un dono, quello di dare alle sue sculture le linee della sua sopravvivenza, vivendo l’opera un’intimità accessibile e manifesta al mondo”.
Oltre alle mostre personali, numerose sono le collettive a cui partecipa.
Nel 2009 diagonale/galleria, per l’inaugurazione del suo spazio, presenta una collettiva di artisti italiani e stranieri di cui Capitano è uno dei quattro protagonisti. I testi del catalogo sono di Fabrizio D’Amico e Paola Bonani e nel 2010 segue un’altra personale Arborea – parte prima, composta da pitture, disegni e un’importante installazione, Tana (Pantheon).

Dal 1 aprile a 2 maggio 2011 sempre la diagonale / galleria presenta Giuseppe Capitano con Arborea parte seconda, una importante mostra che espone 17 sculture e 13 opere pittoriche dell’artista. 

Scrive Laura Cherubini, nell’introduzione al catalogo: “Per Giuseppe Capitano la contemporaneità è un territorio desertificato. Da questa terra arida si può evadere solo attraverso una fertile e prolifica spiritualità. “Le opere parlano del desiderio/azione di evadere da uno stato di prigionia fisico/mentale attraverso il luogo misterioso della creazione, i cui frutti risultano esotici e familiari nello stesso spazio”: sono parole dell’artista. Per queste opere si potrebbe utilizzare un termine usato da Sigmund Freud: Unheimlich. Questa parola, che fa da titolo a uno scritto dell’ultimo Freud, è stata tradotta in italiano come “il perturbante”, ma questa traduzione non rende affatto il senso più profondo del termine tedesco che ingloba al suo interno il concetto di “familiare” e gli premette una negazione. Tra familiarità ed estraneità, in una dimensione quindi naturalmente perturbante, si situano le opere di Giuseppe Capitano.

 

diagonale/galleria
via in Caterina 83/c (angolo via Giulia)
00186 Roma
tel. 06 68300482 – 3334559125
orario: lunedì – sabato 11-13 , 16 – 20
mostra attualmente in corso

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