Il poeta Giovanni Giudici è morto nella notte fra il 23 e il 24 maggio all’ospedale di La Spezia dove era ricoverato da qualche giorno. Era malato da tempo e avrebbe compiuto 87 anni il 24 giugno.
I funerali si svolgeranno domani alle 17.00 a Le Grazie, frazione di Porto Venere, in provincia di La Spezia, dove era nato nel 1924. Fra i suoi libri piu’ noti ‘L’intelligenza col nemico’, ‘La vita in versi’ e ‘Il male dei creditori’.
Giudici nel 1956 si trasferì ad Ivrea per lavorare alla Olivetti, dove si occupò anche della conduzione della rivista “Comunità di fabbrica”. Importanti per la sua formazione sono state le frequentazioni con alcuni tra i maggiori poeti e scrittori suoi contemporanei come Umberto Saba, Vittorio Sereni, Beppe Fenoglio, Giovanni Arpino, Franco Fortini. Nel 1953 pubblicò la sua prima raccolta di poesie ‘Fiorì d’improvviso’. Come giornalista ha collaborato con le più importanti riviste e quotidiani nazionali. Come poeta vinse il Premio Viareggio nel 1969; il Librex Montale nel 1986, il
Bagutta nel 1992 fino ad arrivare, nel 2000, alla pubblicazione della sua opera nei Meridiani Mondadori.
Nel video qui sotto, Giovanni Giudici legge ‘Le mie radici’, lettura registrata nella sua casa di La Serra di Lerici all’inizio degli anni Novanta.
“Giovanni Giudici, con la sua poesia e il suo impegno civile, ha dato tanto alle nostre comunità. Non ce ne dimenticheremo. Il prossimo 18 giugno, nel corso della Festa della Marineria, i comuni del Golfo dei Poeti ne onoreranno la memoria”. Lo annunciano Massimo Federici, Emanuele Fresco e Massimo Nardini, rispettivamente sindaci della Spezia, Lerici e Portovenere.
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Piazza Saint – Bon
Sbràita decoro il creditore, infierisce
sull’insolvente, gli minaccia galera,
fa adunare la gente del passeggio serale:
il giusto chiede giustizia al procuratore del re.
Gli è contro solo il bambino che trema
di paura e vergogna, ma che finge
di appartenere ad altri – non si stringe
al genItore maltrattato.
Il figlio del debitore – io
sono stato.
Per il mio padre pregavo al mio Dio
una preghiera dal senso strano:
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo.
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Cambia ditta
Non puoi cambiarti, ma almeno cambia ditta,
Il posto di lavoro è più che una metà
(Inutilmente resisti) della tua anima:
E quante cose per te cambieranno!
Avranno altri volti e strade le tue mattine,
T’illuderai quasi di aver cambiato città,
Di avere davanti una vita. Un nuovo gergo
Imparerai nelle file dei nuovi conservi:
Ti ci vorranno due mesi per scoprirlo banale.
E poi nuovi padroni, nuove regioni dei tuoi nervi
In evidenza agli uffici del personale,
Nuovi prodotti e una nuova misura
Di quel che è bene e male – ed infine te stesso
Di cui tutti diranno che sei nuovo.
Annuncerai ai lontani la tua novità:
«Questa mia è per dirti che adesso mi trovo…»
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… Cari amici, se n’è andato un grandissimo poeta, Giovanni Giudici. Mi farebbe piacere se postaste un commento, per ricordarlo.
Il figlio del genitore/ sono io…
Solo tu, maestro, hai saputo esprimere l’amore,la vergogna, la colpa: indissolubili legami viscerali.
Descrizione della mia morte
Perchè era ormai una questione di ore
ed era nuova legge che la morte non desse ingombro,
era arrivato l’avviso di presentarmi
al luogo direttamente dove mi avrebbero interrato.
L’avvenimento era importante ma non grave.
Così che fu mia moglie a dirmi lei stessa: preparati.
Addio, Giovanni, poeta del profondo!!
Vincenzo
“Da quando, chiamiamo libertà la paura?”
Gran poeta, Giudici. Ci mancherà.
luca
Addio Giovanni …Che l’estrema dimora, come la chiamavi tu, ti accolga..
“Metti in versi la vita, trascrivi
fedelmente, senza tacere
particolare alcuno, l’evidenza dei vivi.”
Per ricordarlo non si può non farlo con la stessa profondità dei suoi versi. Ci mancherà.
‘O Beatrice’ e l’Emma di ‘Savana’, le mie prime riletture in memoria di un grande poeta, che nel ’45 ebbe l’ardire di far leggere i suoi inediti a Umberto Saba, che gli augurò una lunga vita di sofferenze per migliorare la sua poesia
Antonio
“..Inoltre metti in versi che morire
è possibile a tutti più che nascere
e in ogni caso l’essere è più del dire”
Un gran poeta e un eccezionale critico-traduttore. Un vero esempio.