Ciò che più di tutto affascina Hölderlin è il ritmo armonico del vivente, che procede per opposizioni e unificazioni irrisolte. Divenire consapevole di questa alternanza, farla propria, tradurla in linguaggio metaforico è compito del poeta, il cui impulso creatore percorre una traiettoria eccentrica, in cui si alternano momenti di estrema naturalità a momenti di massima idealità. Ma affinché il vivente possa compiutamente manifestarsi nella poesia, è necessario il pensiero filosofico, che può scoprire e isolare quelle leggi calcolabili a cui il poeta deve piegarsi con libera scelta.
Scritti di estetica, di Friedrich Hölderlin, Editore SE (euro 23,00), a cura di Riccardo Ruschi
Nella copertina del libro Friedrich Hölderlin in un pastello di Franz Hiemer, del 1792
[MESCOLANZA DEI GENERI POETICI]
“Il poeta tragico fa bene a studiare il poeta lirico, quello lirico l’epico, l’epico il tragico. Poichè nel tragico sta il compimento dell’epico, nel lirico il compimento del tragico, nell’epico il compimento del lirico. Infatti, sebbene il compimento di ognuno sia un’espressione mista di tutti, solo uno dei tre generi è in ognuno di essi il più accentuato.”
da Scritti di estetica, di Friedrich Hölderlin
Profondamente partecipe dello spirito del suo tempo, Hölderlin sperimenta che l’elemento di “inconciliabilità” della filosofia “alla fine nuovamente confluisce nelle misteriose fonti della poesia”.
Holderlin-Scardanelli? un poeta grandissimo che ogni poeta, o semplice appassionato di poesia, dovrebbe leggere e studiare, una dei miei poeti tedeschi preferiti, un vero gigante.
Grazie della segnalazione e di avercelo ricordato.
Era dovere Daniele… Grazie
Luigia, una piccola domanda:
– Holderlin e Rilke. Non è forse più giusto dire che Rilke continua il discorso poetico di Holderlin anzichè superarlo? Non abbraccia (senza mai staccarsi) quel concetto holderliniano dove “il divenire è la lingua degli dei..”? -.
Sicuramente sì, Bruno. E’ possibile dire che Rilke prosegua nella continuità il discorso poetico iniziato da Holderlin: “l’ombra profonda” dell’uno svela la parola chiara “da fuoco celeste” espressa dall’altro.
Si, è proprio vero..
Un felice piacere leggere queste tue segnalazioni