Altre scritture
a cura di Luigia Sorrentino
Che cos’è il tempo?
“Se il tempo trova il suo senso nell’eternità, allora esso va compreso muovendo da quest’ultima. Con ciò sono prefigurati il punto di partenza e la via da seguire nella presente indagine: dall’eternità al tempo.”
di Martin Heidegger
Tra i grandi della filosofia del Novecento Heidegger è stato probabilmente colui che con maggiore insistenza ci ha invitato a riflettere sul tempo, questa entità ovvia ed enigmatica insieme. Nel breve, denso testo qui presentato, che risale al 1924 ma che apparve postumo nel 1989, egli analizza il fenomeno del tempo riconducendolo all’esistenza umana, nella sua finitudine e nel carattere transeunte che per essenza la costituisce. Ha qui origine la problematica di Essere e tempo, il libro del 1927 che rese celebre il suo giovane autore. E noi abbiamo la possibilità di osservare il formarsi dell’originale terminologia heideggeriana e lo svilupparsi dell’intuizione che condurrà all’«ermeneutica della fatticità» o «analitica dell’esistenza», la cui tesi fondamentale è questa: la temporalità è l’essenza stessa della vita umana. Meglio che attraverso prolissi svolgimenti concettuali, tale intuizione può essere illustrata con una nota immagine di Borges: «Il tempo è la sostanza di cui sono fatto. Il tempo è un fiume che mi trascina, ma io sono il fiume; è una tigre che mi sbrana, ma io sono la tigre; è un fuoco che mi divora, ma io sono il fuoco».
Il concetto di tempo, di Martin Heidegger, a cura di Franco Volpi, Piccola Biblioteca Adelphi, € 9,00