Altre Scritture
a cura di Luigia Sorrentino
“Vorrei sapere se è possibile trasmettere conoscenze e esperienze non con il latte materno, ma ancora prima, attraverso le acque della placenta o non so come, perché il latte di mia madre non l’ho avuto e ho invece una fame atavica, una fame da morti di fame, che lei non ha più».
da Lezioni di tenebra di Helena Janeczek, Guanda Editore, 2011, € 15.00
Il libro
«Due cose non si possono guardare in faccia: il sole e la morte» ha scritto La Rochefoucauld nelle sue Massime. La visione diretta della grande luce e del grande buio sono per noi intollerabili. Si può essere ciechi per troppa luce o per troppo buio. Per questo occorre abituarsi gradualmente all’una come all’altro. Ed è proprio così, per gradi, che queste Lezioni di tenebra ci portano al grande buio, al cuore nero della storia: Auschwitz.
In un racconto nutrito di biografia, che diventa anche biografia di una generazione, l’autrice esplora, pagina dopo pagina sempre più in profondità, il rapporto con sua madre, l’unica di due famiglie numerose a essere sopravvissuta alla Shoah, insieme al padre: ebrei polacchi, vissuti in Germania, dove la figlia Helena è cresciuta sentendosi totalmente estranea al mondo tedesco e alla sua cultura, pur usandone la lingua. Non soltanto una memoria sulla Shoah, ma un resoconto appassionato e allo stesso tempo lucido che punta a misurare l’intensità del contraccolpo nella generazione successiva. E il contraccolpo sta nell’impossibilità di avere radici, nella confusione linguistica, nel bisogno disperato di appartenere e nella condanna crudele di sentirsi estranei, comunque e dovunque.
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“Lezioni di tenebra… è proprio una battaglia con la memoria. Una lotta tra il decidere se ricordare o meno: anestetizzare il male emotivo oppure lasciar fluire tutto, come unica terapia per impedire alla Storia di ripetersi.”
di Roberto Saviano