[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=u1hNOIHY3PY&feature=fvsr[/youtube]
In memoria di te
a cura di Luigia Sorrentino
*
Il 18 luglio 1917 nacque a Genova la scrittrice Fernanda Pivano. Cesare Pavese – che fu il suo insegnante privato – voleva che la Nanda leggesse “Addio alle armi” per capire la differenza tra la letteratura inglese e la letteratura americana. Gli altri libri che il poeta le lasciò una sera c’erano l'”Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters, l’ “Autobiografia” di Sherwood Anderson e “I fili d’erba” di Walt Withman.Nell’inverno del 2005 poco prima di intervistare a Milano Fernanda Pivano ricomprai il libro “Beat-Hippie Yippie” una raccolta di articoli, saggi, interventi, scritti dalla Pivano sul pre-sessantotto ristampato pochi mesi prima da Bompiani con una nuova introduzione dell’autrice.
Un testo fondamentale per chi vuole comprendere l’impegno e la ricerca americana della scrittrice. Gli articoli contenuti nel libro mettono in scena i movimenti di pensiero dell‘Altra Cultura, da quando presero forma negli anni Cinquanta, a quando vennero inghiottiti dall’attivismo politico. Il fatto che poi questi testi furono scritti a poche ore da quegli avvenimenti, diventano un’intensa documentazione e testimonianza della nostra storia.
“E allora diteci – scriveva la Pivano nella nuova introduzione al libro “Beat-Hippie Yippie” riferendosi ad autori come Allan Ginsberg, Gregory Corso, Jack Kerouac, Neal Cassady, William Burroughs, Richard Brautigan, Philip Whalen – cosa possiamo fare con le poesie che ci avete lasciato, coi ricordi che ci avete lasciato, con le parole che ci avete lasciato al telefono mezz’ora prima del silenzio, al telefono dal vostro ultimo letto, al telefono dai vostri ultimi respiri.
Amici dolcissimi, vi proteggano gli dei di tutti i tempi, di tutti i Paesi; e vi proteggano con i vostri sogni di non violenza e di pace”.
Sul libro “Beat-Hippie Yippie” che mi feci autografare dalla Pivano alla fine dell’intervista, è scritto: “A Luigia Sorrentino, spero che Buddha ti protegga sempre. Fernanda Pivano, pane e amore.”