“Boatos estivi”. Umberto Eco liquida così le notizie di stampa che hanno parlato di una riscrittura, semplificata ad uso di un pubblico giovane e poco colto, di “Il nome della rosa”. ” Ma le pare che uno che ha scritto un libro che ha avuto e continua ad avere una notevole fortuna vada a riscriverlo?”, aggiunge Eco, in un’intervista pubblicata da ‘la Repubblica’, commentando che “siamo in estate, i giornali devono pur scrivere qualcosa , anche per non fare sempre pensare i lettori alla crisi economica…”.
La nuova edizione del romanzo è comunque in arrivo e ‘la bagarre’ sulla presunta riscrittura, nasce dalla comunicazione in merito della casa editrice che parlava dell’impegno di Eco “per renderlo più accessibile ai nuovi lettori”. Per lo scrittore è un’espressione curiosa che forse voleva suggerire ai librai che una nuova edizione avrebbe attirato l’attenzione di nuovi lettori”, da leggere comunque alla luce dell’esplicito passaggio che recitava: “Non lo ha riscritto come hanno fatto altri autori”.
“Ci sarà scritto nel colophon ‘edizione riveduta e corretta’, come accade per molti libri quando dopo tanti anni si fa una seconda edizione. Sono intervenuto anzitutto -spiega Eco- su alcune inesattezze, a eliminare ripetizioni di uno steso termine e poche pagine di distanza, spesso mi sono preoccupato del ritmo, perche’
basta rimuovere un aggettivo o togliere un inciso per endere piu’ aereo un intero periodo”.
“Forse l’unica variazione di sostanza e’ nella descrizione del bibliotecario, perchè volevo togliere un fastidioso riferimento negotico. Cosa di poche righe”, assicura Eco che spiega poi così la revisione a tanti anni di distanza dalla pubblicazione, avvenuta nel 1980: “In questi trent’anni ho scritto altri cinque romanzi e intanto ‘Il nome della rosa’ filava tra ristampa e traduzioni, quasi per conto suo”.
Insomma, “ai giovani lettori il libro deve piacere così com’era e come resta, altrimenti si grattano: come diceva Croce, il primo dovere dei giovani è diventare vecchi”, sbotta Eco.
L’edizione ‘riveduta e corretta’ annunciata da Bompiani per ottobre, scrive infine ‘la Repubblica’, uscirà tra qualche mese, con due pagine di nota dell’autore che esplicitano la natura degli interventi, fra i quali, in alcuni casi, la “variazione nell’estensione delle citazioni latine”.