Arte e Poesia: “Automata a Cappella”
a cura di Luigia Sorrentino
“AUTOMATA A CAPPELLA” è una Mostra collettiva con opere di Daniel Depoutot, Edgardo Rudnitzky, Kristoffer Myskja, Jens Hikel e Lorenzo Scotto di Luzio. (A Berlino, dal 9 settembre al 15 ottobre 2011).
“Cinque artisti da cinque differenti Paesi propongono cinque macchine differenti: macchine che giocano con l´idea di strumenti musicali e la loro normale funzione; macchine che sono il risultato di una combinazione tra superba maestria e semplici oggetti di uso quotidiano; macchine che mettono in discussione i canoni della nostra quotidianità.
(…) I lavori esposti in “Automata a Cappella” sembrano avere l´urgenza di ricordarci di non prenderci troppo sul serio. Come fanno i giocattoli. Perché l´arte è in realtà un gioco. Queste macchine ci mostrano l´intrinseco aspetto ludico dell´arte in ciò che non ha un utilizzo quotidiano. Se l´opera d´arte ha un significato deve deciderlo lo spettatore, ma l´arte esiste solo ed esclusivamente per se stessa, come puro gioco. Infatti, ciò che è gioco non può essere serio, sebbene vada giocato seriamente – per parafrasare Hans Georg Gadamer – per funzionare correttamente. Ed è esattamente ciò che intende fare “Automata a Cappella”: loro giocano, certo, ma lo fanno seriamente.”
Mario Mazzoli
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“Five artists from five different countries made five different machines: machines that toy with the idea of musical instrument and its normal function; machines that are made of a combination of superb craftsmanship and simple everyday objects; machines that purge the canons of our daily lives. (…) The works exhibited in “Automata a Cappella” seem to have an urge to remind us not to take ourselves too seriously. Like toys do. For art is in fact a game. These machines show us that art has an intrinsic playful quality, in that it has no practical use. Whether the artwork has a meaning it is for the spectator to decide, but art exists for its own sake, like a pure game. Indeed, what is game cannot be serious, although it must be played seriously-to paraphrase Hans Georg Gadamer-in order to function properly. And this is exactly what the “automata a cappella” do: they play, yes, but they do it very seriously.”
Mario Mazzoli
Fondata nel 2009, la Galerie Mario Mazzoli é una galleria d´arte contemporanea, che si concentra su lavori nei quali il suono rappresenta un cruciale elemento strutturale. E´ un luogo dedicato all’ esplorazione e alla promozione dei diversi modi in cui il suono viene utilizzato come mezzo artistico. I lavori presentati possono assumere varie forme, come ad esempio installazioni sonore dove l´elemento visivo non é presente; “sculture sonore” nelle quali la composizione sonora é presentata sottoforma di un dialogo simbiotico con gli elementi scultorei; ancora spartiti musicali grafici, in forma di disegni, dipinti o oggetti tridimensionali; oppure installazioni cinetiche, nelle quali il suono partecipa dando forma al fenomeno esplorato dall´artista; e infine video, con le rispettive colonne sonore.
Parallelamente alla regolare attività espositiva, la Galerie Mario Mazzoli lavora in stretto contatto con numerosi compositori di musica contemporanea e teorici, che promuovono i loro lavori attraverso concerti ed incontri.