Se ‘Le ultime lettere di Jacopo Ortis’ di Ugo Foscolo il romanzo chiave per comprendere il rapporto tra i grandi scrittori italiani e il nostro Risorgimento, furono ‘I promessi sposi’ a dare un grande contributo alla causa unitaria investendo sulla lingua italiana.
A tracciare le linee del rapporto tra letteratura e Unità d’Italia è stato Paolo Mieli, inaugurando il festival ‘Pordenonelegge’ con una conversazione sui ‘Libri che hanno fatto l’Italia’. Ruolo importante anche per i ‘Malavoglia’ di Giovanni Verga, “un romanzo dell’Italia unitaria, una storia dell’allargamento dei confini nello stato unitario e delle prospettive di vita che premono sulle strutture sociali tradizionali, determinando tensioni, disfacimento e tragedie”, ha detto Mieli.
Il direttore di Rcs libri ha anche posto l’accento sul periodo del Brigantaggio e delle nefandezze che accompagnarono l’epoca, con eccidi di massa messi in atto dai militari del Nord, comportamenti mai narrati dagli storici fino a poche decine di anni fa.
E’ comunque Ortis l’archetipo del patriota risorgimentale italiano. La storia della campagna napoleonica in Italia, con cui è intrecciata quella del romanzo foscoliano, è caratterizzata da una lunga serie di illusioni e delusioni che più volte esaltarono e prostrarono i patrioti italiani. Grandi aspettative e altrettanto grandi amarezze nei confronti della Francia, che si proietteranno, poi, sull’intera successiva vicenda risorgimentale.
Dopo aver affrontato il decisivo – e discusso – ruolo di Mazzini, Mieli ha concluso ricordando tre scrittrici che sono state in qualche modo protagoniste della storia d’Italia postrisorgimentale: Matilde Serao, Ada Negri e la narratrice Grazie Deledda, premio Nobel per la letteratura.
Morale della lezione magistrale: “Se ritrovate i romanzi dell’epoca, magari su uno scaffale polveroso – ha esortato Mieli -, provate a rileggerli nella chiave non solo delle trame, ma anche per ciò che è scritto tra le righe: ne uscirà un racconto veritiero della storia d’Italia, piuttosto che la rievocazione più formale fornita dagli storici”.