Sono in uscita con la casa editrice Iperborea ‘Sotto il ghiacciaio’ dello scrittore islandese Halldor Laxness (nella foto) – vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1995 – e ‘La corona d’alloro’ di Thor Vilhjamsson, considerato uno dei grandi maestri della letteratura islandese. L’uscita di entrambi i libri è prevista per il 14 ottobre 2011.
Le pubblicazioni saranno presentate in occasione della prossima Fiera del Libro di Francoforte (dal 12 al 16 ottobre), dedicata all’Islanda con una mostra sulla cultura e storia del Paese e una serie di letture, presentazioni, incontri con l’autore, produzioni teatrali, radiofoniche e televisive.
“Ho passato tutta l’infanzia in un ambiente in cui il centro della terra non aveva posto al di fuori dei libri e dei sogni – disse Laxness nel discorso tenuto per il conferimento del Premio Nobel nel 1955 per il suo capolavoro ‘Gente indipendente’. – Quando ero bambino, l’amore e il rispetto per l’umile routine della vita di tutti i giorni e per le sue creature era l’unico comandamento morale che mi portavo dentro con convinzione”. Oltre a ‘Gente indipendente’ Iperborea ha pubblicato in Italia le sue opere più famose come ‘L’onore della casa’ e ‘Il concerto dei pesci’.
Iperborea, che negli ultimi vent’anni ha pubblicato i più importanti scrittori islandesi, torna in libreria con questi due titoli di grandi autori islandesi dopo il successo di ‘Paradiso e inferno’ di Jon Kalman Stefansson.
Thor Vilhjamsson, (nella foto qui accanto) – morto lo scorso 2 marzo -è autore di romanzi, saggi, piece teatrali e raccolte poetiche. Amico di Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini, traduttore in islandese delle opere principali della letteratura mondiale. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Iperborea.
Il romanzo di Laxness ‘Sotto il ghiacciaio’ – unico Nobel islandese morto nel 1998 – fu pubblicato per la prima volta nel 1968 e fino ad oggi era inedito in Italia. L’autore, amato da Susan Sontag, Jonathan Franzen, Alice Munro, Juan Rulfo, Gabriel Garcia Marquez e molti grandi scrittori contemporanei, è infatti diventato un classico della letteratura del Novecento.