Addio a Jirous, il poeta della dissidenza

Lo scrittore ceco Ivan Martin Jirous, poeta icona della dissidenza al tempo del regime comunista nella Repubblica Cecoslovacca, è morto il 10 novembre 2011 in un ospedale di Praga all’età di 67 anni.

Nel 1968, durante la Primavera di Praga, il giovane Jirous, all’epoca promettente storico dell’arte, entrò in contatto con il famoso gruppo underground di rock psichedelico ‘The Plastic People of the Universe’, inizialmente composto da Milan Hlavsa, Michal Jernek, Jiri Stevich e Josef Brabec.

Jirous divenne il direttore artistico della rock band di Praga, scrisse testi di numerose canzoni e aiutò i giovani musicisti ad elevare la propria professionalità.

Jirous, soprannominato “Magor” dagli amici, fu sorvegliato continuamente dal regime comunista, perse il suo lavoro di storico dell’arte e per sopravvivere fu costretto a svolgere l’attività di portiere e giardiniere.

Accusato di propaganda anticomunista e antisovietica, dopo aver cantato in un caffè di Praga fu arrestato e
imprigionato per due anni nel 1973-74. Rimesso in libertà, firmò Charta ’77, il manifesto della dissidenza guidata da Vaclav Havel.

Fu nuovamente arrestato e incarcerato per quasi otto anni: in prigione scrisse centinaia di poesie, che hanno visto la luce solo dopo la ‘rivoluzione di velluto’ del 1989. Per l’insieme della sua produzione poetica, Jirous ha ricevuto il prestigioso Premio Seifert.

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