Secondo fonti giornalistiche il Premio Elsa Morante potrebbe tornare a Napoli. Dal 2006 l’importante evento culturale ha infatti “traslocato” a Roma. I dissidi nacquero con l’allora responsabile della cultura regionale Rachele Furfaro delegata dall’ex Governatore Antonio Bassolino.
Anni di polemiche per la “grave perdita culturale” che aveva subito la Regione. Da allora sono passati 5 anni, il Morante è cresciuto, e di annni ne ha compiuti 25. Un riconoscimento che ha baciato nomi altisonanti, della letteratura, della comunicazione, dell’arte.
Quest’anno, insigniti del premio Elsa Morante il magistrato Giancarlo De Cataldo per il suo “In giustizia” (Rizzoli), Marina Cepeda Fuentes per “Sorelle d’Italia – le donne che hanno fatto il Risorgimento” (Blu). La giornalista di La7 Lilli Gruber per la comunicazione, Italiani Illustre Don Andrea Gallo, prete genovese fondatore della comunità di San Benedetto al Porto, per il suo “Non uccidete il futuro dei giovani”, Dalai editore.
Tutti non hanno dimenticato di sottolineare “la tristezza di vedere il Premio lasciare la sua naturale
collocazione per mancanza di fondi o di sensibilità istituzionale”.
Eppure qualcosa potrebbe cambiare. Stando a quanto si apprende infatti il sindaco de Magistris ha
personalmente contattato l’organizzazione del Premio per chiedere “il ritorno a Napoli”. I contatti sono in corso. Il primo cittadino ha convinto l’entourage dell’evento perché a giugno il “Morante musica” si tenga all’ombra del Vesuvio.
Prove tecniche di trasmissione perché torni anche la manifestazione principale. La conferma arriva direttamente dal presidente della Giuria Dacia Maraini.
“Il Morante ritorna nella terra natia? ” le viene chiesto da fonti giornalistiche.
“Bah, mi sembra presto per dirlo, ci sono stati dei contatti e a giugno intanto organizzeremo a Napoli il Premio Morante sezione musica”.
“Intanto da cinque anni siete a Roma…”
“Il Comune di Roma ha avuto grande generosità e spirito di cultura – ha detto la Maraini – Devo dare atto e ringraziare il sindaco Alemanno per come ci ha ospitati. I premi hanno bisogno anche di un’accoglienza economica. Non mi fraintenda, parlo cifre minime, ma che in Campania dal 2006 sembrano essere da capogiro”.
“Con la Regione si potrebbe ritornare a parlarne? – chiedono ancora le fonti giornalistiche a Dacia Maraini.
“E’ una domanda alla quale io non posso rispondere. Deve farla a loro. La cultura è la nostra eccellenza.
All’estero non ci conoscono per la classe politica che piuttosto ci fa vergognare. Ci conoscono per la musica, il cinema, la cultura. Ma è tutto trascurato. Nell’ottica di tagliare tutto si taglia il futuro del Paese perché il Paese di cultura vive. Non parlo solo del Morante che pure ha un peso”.
– In conclusione l’anno prossimo il Premio torna a Napoli?
“E’ speranza mia, della giuria e di Tjuna Notarbartolo che lavora un anno intero all’evento. Speriamo tutti che Napoli possa tornare ad essere la sede naturale del Premio Elsa Morante. Noi siamo pronti”.