Per la prima volta il manoscritto originale del romanzo “Il signore delle mosche” sarà esposto al pubblico in una mostra alla Bodleian Library di Oxford per celebrare il centenario della nascita del suo autore, lo scrittore britannico William Golding (1911-1993), Premio Nobel per la Letteratura nel 1983.
L’idea di organizzare l’evento è di Judy Carver, 66 anni, figlia di Golding, che ha messo a disposizione per l’occasione altri manoscritti e numerosi documenti della famiglia.
Scritto nel 1952, il capolavoro di Golding fu pubblicato nel 1954 da Faber and Faber, dopo non pochi rifiuti da parte di altri editori e da allora ha venduto oltre 14 milioni di copie nei soli paesi di lingua inglese.
Nel 1963 il regista Peter Brook trasse un film cult dal romanzo del Premio Nobel per la letteratura 1983.
“Questa mostra consentirà al visitatore di conoscere le varie e complesse fasi della redazione del romanzo, la sua storia editoriale e la storia della sua recezione da parte dei lettori”, ha detto Judy Carver presentando l’evento alla prestigiosa biblioteca di Oxford. La mostra presenta anche numerose fotografie tratte dall’archivio della famiglia Golding.
In occasione del centenario, Faber and Faber ha pubblicato una nuova edizione di “Il signore delle mosche” con commento introduttivo di Stephen King, e ha ristampato tutti i libri dello scrittore. Judy Carver ha pubblicato “Children of Lovers”, libro di memorie autobiografiche sulla sua adolescenza turbolenta.
In Italia Lord of the Flies (Il signore delle mosche) è stato pubblicato negli Oscar Mondadori (Traduzione Filippo Donini).
“Il signore delle mosche” racconta la storia di un gruppo di ragazzini inglesi di 12 anni, di ceto sociale elevato, sopravvissuti a un incidente aereo mentre è in corso un conflitto planetario. Sopravvivono solo alcuni ragazzi che si mettono subito all’opera per riorganizzarsi senza l’aiuto e il controllo degli adulti. Sembra il prologo ideale per un romanzo d’avventura che celebri il pragmatismo e il senso della democrazia britannici. Qualcosa, invece, comincia a non funzionare come dovrebbe, emergono paure irrazionali e comportamenti asociali, da cui si sviluppa una vicenda che metterà a nudo gli aspetti più selvaggi e repressi della natura umana.
“Il Singore delle mosche” è la prova d’esordio e il manifesto di William Golding, che ama riconoscersi e riassumersi in questa frase: “L’uomo produce il male come le api producono il miele”.