“A tu per tu” con Pordenone Montanari, l’artista che ha trascorso gli ultimi 18 anni a dipingere senza mai uscire di casa, perché “l’arte non può attendere”. Una splendida intervista di Stefano Mensurati su Radio1, alle 11.30 andata in onda sabato 19 novembre 2011 (per ascoltare l’intervista di Stefano Mensurati a Pordenone Montanari vai qui).
Scoperto per caso da un mecenate indiano, ora la critica lo paragona a Picasso e a Cézanne. E da un giorno all’altro è diventato uno degli artisti contemporanei più acclamati.
Al Padiglione Italia della Biennale in Friuli Venezia Giulia, allestito nel Porto Vecchio di Trieste, approda una piccola ma prestigiosa personale dell’artista Pordenone Montanari, celebrato dalla critica internazionale come ‘il nuovo Picasso’ del nostro tempo. Ha inaugurato il percorso espositivo dell’artista-rivelazione, Vittorio Sgarbi.
Per la prima volta proposte al pubblico dieci dipinti di Montanari ed alcune sue sculture . I dipinti in esposizione a Trieste appartengono alla collezione privata dell’imprenditore anglo-indiano Raja Khara, mentore del settantaquattrenne Americo Montanari che, in arte – e per tributo alla città che gli ha dato i natali – si è ribattezzato appunto ‘Pordenone’ Montanari.
Il nuovo genio dell’arte, Americo “Pordenone” Montanari. Friulano, 73 anni, è rimasto per diciotto anni in isolamento volontario per poter dedicarsi interamente all’arte. E’ stato scoperto grazie ad un semplice cartello: “vendesi”.
La storia
Americo Montanari e sua moglie Flavia avevano deciso di mettere in vendita la loro casa di quattro piani a Villa San Nicolao, un paesino poco distante da Biella, diventata troppo grande per loro. Proprio nel momento in cui la donna stava attaccando il cartello, passava di lì un uomo d’affari indiano residente in zona: Raja Khara. L’uomo si fermò e chiese di visitare l’immobile, ma al suo ingresso rimase a dir poco sbalordito: più di 500 opere, di ogni foggia e misura, occupavano ogni angolo dell’abitazione. Montanari aveva anche dipinto su tutte le superfici piatte della casa, sui muri fino a sei metri di altezza, scolpito sul legno e nella pietra e creato un labirinto di forme in giardino. Khara in pochi giorni concluse l’acquisto della casa e si procurò i diritti sull’artista. Si mise poi in contatto con il noto storico dell’arte britannico, Edward Lucie-Smith, che apprezzò la qualità di Montanari al punto di decidere di voler organizzare una mostra dedicata.