Lo scrittore e giornalista egiziano Ibrahim Aslan, noto per il suo romanzo “Gli uccelli del Nilo” (tradotto in italiano da Jouvence), è morto ieri in un ospedale del Cairo all’età di 77 anni. Nato nel 1935 a Tanta, nella regione del Delta del Nilo, e cresciuto in un quartiere popolare del Cairo, Aslan è stato uno dei più importanti scrittori egiziani contemporanei: apparteneva alla cosiddetta “generazione degli anni sessanta”, quella che si formò scrivendo racconti sulla rivista “Gallery 68”, fondata da Edwar al-Kharrat e fucina dei più significativi autori della letteratura araba contemporanea, che nei loro libri utilizzano spesso il dialetto egiziano o l’arabo classico con forti accenti dialettali.
Impiegato alle Poste prima di abbracciare a tempo pieno l’attività di scrittore, Aslan esordì nel 1971 con la prima raccolta di racconti “Il lago della sera”; nel 1983 pubblicò il suo primo romanzo, “L’airone”, adattato al cinema nel 1991 dal regista egiziano Daud Abd al-Sayyid. Nel 1992 cominciò a lavorare nella sede cairota del quotidiano londinese “al-Hayat”, come responsabile delle pagine culturali. E’ stato direttore della collana Afaq al-Kitaba (Orizzonti di scrittura), dedicata alle opere di autori arabi contemporanei.
Nel 1999 Aslan pubblicò “Gli uccelli del Nilo”, considerato il suo capolavoro: racconta la vita e le vicende di tre generazioni di una famiglia egiziana del Cairo. Il passato e il presente si mescolano, e la vita semplice, talvolta misera, di ogni protagonista – così come la morte – vengono raccontate in modo da farne risaltare il lato tragicomico.