Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
TARTARUGA
È un’immersione pericolosa
quando ti guardo
i fondali sono letti
non autorizzati
per l’amore
e le alghe trattengono il corpo
di Maddalena Capalbi
***
Nascondimi,
dopo cento anni
mi troverai ancora.
***
Le parole disperate
hanno fatto esplodere
il cuore
hanno contagiato
la segreta intimità,
si nascondono tra le gambe
dove il silenzio mente
e selvagge portano
alla follia.
***
Ti regalo i miei occhi
per penetrare
l’inizio della malattia
che non vuoi vedere
per compassione l’ho nascosta
sotto un mucchietto di terra
È come un’ombra che indietreggia
davanti al tuo passo,
diglielo che la ami…
***
Sono sdraiata sul pavimento
di questa nostra stanza
dalle pareti scrostate,
gli occhi non guardano te
e l’orizzonte che vorrei toccare,
le gambe che stringono forte
sono un rifugio
mi piace l’immagine
ma non ho voglia di essere
sostituita da una colata di cemento.
***
I GIORNI DIVORATI
Il mio utero
ha già dato tutto
tutto e bene,
ora è facile
coprirlo di foglie
e fiori
e nelle trasparenze
del miele
– senza che sfami più nessuno –
potrò finalmente
imparare a scappare
gridando
senza mordermi la lingua.
La solitudine
non incontrerà più
lo sguardo dei giorni divorati.
***
Sono una grande fan
del lavoro che fai
ma tutti siamo soggetti
all’ inafferrabile trasformazione,
oggi cammino a braccetto
con la manica di una
camicia a righe.
***
– Scopri il seno –
chiedi dalla penombra,
ogni respiro
è un peso che rimbalza
– anche l’altro –
In agonia tocchi la casa
dal profumo di agrumi.
***
MELA
Non so parlare di animali
né inventare discorsi
per piacerti,
ti ho regalato
una penna a scatto
così potrai delineare
i contorni del tempo
che trascorri con me
intanto mordo
la bocca di mela
e cerco la tua sete.
***
ARANCIA
è il prato
di una città,
non importa quale,
è verde
è velenoso
l’alieno sull’erba
esplode
d’improvviso
ti dico:
bevi il succo
senza perdere tempo
la lingua sa
dove esita il dito.
***
IL FRUTTO
Se avessi ancora
degli amanti
li farei tacere
chiederei che le mani
strappino senza indugio,
il piacere che si aprirà
come un frutto,
esploderà.
***
Maddalena Capalbi è a Roma, vive a Milano dal 1973. La sua opera prima è stata Fluttuazioni (LietoColle – 2005) e alcuni testi sono stati tradotti in lingua slovena da Jolka Milic. È seguita Olio (LietoColle – 2007), nel 2008 Sapevo (Ed. Pulcinoelefante) con pastello di Nevia Gregorovich e Il giardino di carta stampato dal laboratorio grafico ‘Fil de Fer Freedom Coop’. Nel 2009 ha pubblicato Arivojo tutto ( LietoColle) poesie in dialetto romanesco ed alcuni testi sono stati inseriti nell’antologia Prova d’orchestra, curata dal poeta Guido Oldani. La sua ultima pubblicazione (2011) Nessuno sa quando il lupo sbrana (La Vita Felice). È redattrice della rivista ‘QuiLibri’ (La Vita Felice).
Dal 2006 coordina un corso di scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Bollate (Milano) curando ogni anno le antologie poetiche.
Anche se la maggiorparte di queste poesie le ricordo, rileggerle e’ sempre emozionante perche’ ogni volta mi trasmettono nuove sensazioni e mi fanno riflettere su diversi aspetti che magari prima non avevo considerato.
La poesia e’ importante, ti permette di fare pensieri profondi che normalmente non hai mai tempo di realizzare…
Grazie Madre!
Il tema delle poesie di Maddalena Capalbi,è stato affrontato con delicatezza e vera vena poetica.
Complimenti vivissimi
La delicatezza la sensibilita’ ,l’acume e la concretezza sono aspetti della personalita’ di Maddalena che si ritrovano sempre nelle sue poesie.
Sei sempre bravissima.barbara
La poesia è il tramite del tuo io intimo.
Per noi che ti leggiamo è un regalo.
Grazie.Sempre emozionante. Stefania.
Maddalena,
è come l’albero,quello della vita. Riesce a far maturare e a dare il gusto di cogliere poesie
che offrono la bellezza.
Basta leggerle,lentamente.
marco
questa voce, condivisibile, è un po’ di tutti. grazie.