Le sonate a Kreutzer e La primavera di Beethoven

Primo appuntamento dell’anno con l’Accademia Filarmonica Romana giovedì 19 gennaio al Teatro Argentina alle 21:15 con due protagonisti contemporanei: la violinista Sonig Tchakerian (nella foto con il suo prezioso violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760) e il pianista Roberto Prosseda, che proseguono il ciclo dedicato alle Sonate di Beethoven per violino e pianoforte con una novità – in prima assoluta -commissione della Filarmonica Romana: “Erbario spontaneo veneziano” di Claudio Ambrosini, vincitore del Premio Abbiati 2010.
Il concerto sarà registrato da Rai-Radio3 e sarà preceduto nel foyer del Teatro alle 20:45 dall’incontro degli artisti con il pubblico, coordinato da Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica. I due musicisti affrontano in questo concerto le più celebri sonate per violino e pianoforte di Beethoven e forse le più famose di tutta la letteratura scritta per questa formazione cameristica.

Se nella “Primavera” si possono trovare elementi delle sonate mozartiane o addirittura evocazioni di quelle barocche, nella “Kreutzer” emergono soluzioni rivoluzionarie e monumentali che cambieranno la struttura e la funzione di questa forma; non più una composizione salottiera ma un pezzo da concerto destinato ad essere eseguito in grandi sale ad ascoltato da un vasto pubblico. Dedicata al famoso violinista parigino Rodolphe Kreutzer che, ironia della sorte, non eseguì mai il brano, considerandolo troppo difficile, la sonata ha acquisito notorietà anche grazie all’omonimo racconto di Tolstoj che ebbe l’occasione di ascoltare il brano, rimanendone fortemente colpito.

A Beethoven sarà affiancata la musica di Claudio Ambrosini, (nella foto), primo musicista italiano ad essere insignito del Prix de Rome (1985), Leone d’oro per la musica della Biennale di Venezia (2007) e Premio Abbiati (2010), fra i migliori compositori italiani di oggi, eseguito nelle principali sale da concerto e teatri di tutto il mondo. Così Ambrosini introduce la sua nuova composizione in omaggio a Venezia, sua città natale: “Parietaria vitriola, Cimbalaria psicopompa, Ombelico di Venere, Scarpette della Madonna, Erba Miseria… Non le vedi se passeggi per Venezia guardando palazzi e monumenti. Se cerchi invece nelle crepe, negli anfratti, scopri queste piantine quasi invisibili, che vivono spontanee da secoli e secoli, per conto loro, indifferenti ai clamori del tempo. Bisogna anche stare attenti a non calpestarle. Hanno nomi splendidi e ognuno racconta una storia, una credenza. Sono abbarbicate alla vita, ciascuna con un suo mistero, una reticente bellezza, una proprieta’ benefica. ‘Erbario spontaneo veneziano’ è una ghirlanda di immagini sonore, un percorso musicale nella flora segreta della mia città”.

Roberto Prosseda, (nella foto), ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle incision Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn. E’ vincitore di numerosi premi discografici, tra cui lo CHOC di “Le Monde de la Musique”, il Diapason d’Or, il Best of the Month di Classic FM. In Italia è regolarmente ospite delle principali stagioni concertistiche. Oltre a Mendelssohn, Prosseda è particolarmente apprezzato nelle interpretazioni di Mozart, Schubert, Schumann e Chopin, e attivo anche nella promozione della musica d’oggi.
Sonig Tchakerian, premiata al concorso Paganini di Genova (nel 1980) ed all’Ard di Monaco di Baviera (nel 1982 e nel 1988),  tiene recital per violino solo o con pianoforte. Come solista ha suonato con le principali orchestre italiane ed europee, con direttori quali Bellugi, Chailly, Gatti, Oren, Scimone. E’ tra i pochi violinisti ad eseguire dal vivo l’integrale dei Capricci di Paganini. Ha fatto parte del Trio Italiano, con il quale ha vinto il Premio Gui di Firenze (nel 1990), e con il quale ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert e Schumann.

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