Non c’è futuro nell’epoca della globalizzazione se non si sviluppa un “ethos globale”. Pacato ma perentorio, questo è il messaggio del teologo Hans Kung, sacerdote polemico con la Chiesa e da tempo sospeso dalla “missio canonica”, vincitore del cosiddetto “premio dei ribelli”, il Nonino organizzato dalla omonima famiglia di distillatori friulani nella loro tenuta e giunto alla 37/a edizione.
Il Nonino 2012 internazionale è stato assegnato al poeta cinese Yang Lian, che ha lasciato la sua terra nel 1989 per affrontare le “tenebre del mondo”. Rivoluzionario a suo modo, Yang Lian oggi riflette su poesia e visione intellettuale concludendo che “ogni artista cinese contemporaneo deve essere un grande pensatore”. Con lui, premio “ad un maestro del nostro tempo”, è salito sul palco anche lo storico inglese Michael Burleigh che studia le ragioni per cui “le persone hanno il potere reale di prendere decisioni”. Modestamente, Burleigh ha definito il suo compito “ricreare le ombre lasciando al lettore chiedersi cosa ci sia all’interno”.
Premio ribelle: cosa c’è di più rivoluzionario di una giuria di altissimi pensatori internazionali che assegna un riconoscimento, il Nonino Risit d’Aur 2012, ai contadini degli ‘Orti di Gorizia’ per il radicchio rosa di Gorizia? In questa scelta si riconosce l’esuberanza e l’inventiva di Giannola Nonino, da sempre madrina del premio.
Kung, esorta nazioni e popoli perché individuino “nell’epoca della globalizzazione un ethos globale”; il teologo ha anche auspicato un nuovo risorgimento per l’Italia, con “un presidente del Consiglio serio, competente, onesto con un governo non certamente di santi ma di esperti e con un parlamento dove gli onorevoli tornino ad essere onorabili”. C’, insomma, necessita’ di onesta’ “della chiesa, di Montecitorio, del Vaticano e dell’economia”, e proprio questa ha bisogno di una “etica mondiale”.
Ripetendo le parole pronunciate all’Onu all’indomani dell’11 settembre, Kung ha detto che ogni uomo va trattato umanamente e che nell’ambito del comandamento “quello che non vuoi che venga fatto a te non farlo ad altri”, ha auspicato che “ogni nazione si impegni per diffondere una cultura della non violenza, della
solidarietà, della tolleranza e della sincerità. Di fronte al monito dei politologi che prevedono per questo secolo uno scontro di civiltà bisogna contrapporre “non l’ideale utopico, ma una realistica visione della speranza – ha detto Kung -. Non c’è pace fra nazioni se non c’è pace fra le religioni e non c’è pace fra religioni se non c’è dialogo e non c’è dialogo se non un c’è un modello etico globale”.
Infine, i balli friulani, “muset e brovade” e, tra le note di ‘O sole mio e i guanti bianchi del coro di bimbi sordomuti, gli “evviva” di Giannola che urla “tutti piu’ uniti, è questo che vogliamo”.