La scrittrice Perla Cacciaguerra, creatrice del Museo della Poesia e lei stessa poetessa, è morta il 14 febbraio 2012, all’età di 86 anni nella sua fattoria della Contea di Cesa, nel comune di Marciano della Chiana (Arezzo).
Nel 2000 inaugurò il Museo della Poesia, allestito nei locali della cripta dell’antica chiesa di Santa Lucia, ricostruita nel XVI secolo sulle rovine di quella distrutta intorno al 1200, proprietà del vescovo di Arezzo, acquistata ai primi del ‘900 dal conte Cacciaguerra, padre di Perla, per farci la cantina della fattoria. Il museo era una sorta di cenacolo anche per mostre, incontri culturali, convegni e spettacoli.
Nata a Firenze nel 1926 (la madre era americana, figlia di William Morgan-Schuster di origine tedesca, il quale era noto per aver salvato le finanze iraniane per gli Stati Uniti nel 1911 e che aveva scritto un libro su questo tema con il titolo “The Strangling of Perse”), dopo la seconda guerra mondiale Perla Cacciaguerra lavorò per Rodolfo Siviero a Firenze, il cui compito era quello di riportare nei loro paesi le opere d’arte che erano state rubate e portate in Germania. Successivamente lavorò a Roma per la Fulbright-Foundation e poi per l’Onu a Ginevra.
Perla Cacciaguerra comincio’ presto a scrivere. Il suo diario di guerra infatti va dal 1943 al 1945 (Ibiscos Editore). In seguito si dedicò alla poesia. Fra il 1951 e il 2000 sono state pubblicate numerose raccolte di poesie, racconti e un lavoro teatrale, ai quali sono stati conferiti diversi premi letterari.
Ha anche tradotto dall’americano: per Mondadori l'”Antologia dei poeti negri d’America”; in collaborazione con Leone Piccioni “Per amore” di Creeley e la Scuola di New York; per Guanda le poesie di Jude Stefan e per l'”Almanacco dello specchio” alcune poesie di Philip Larkin. Ha scritto numerosi drammi radiofonici. Nel 1996 alla Eas Clazoline University sono state rappresentate per la prima volta quattro composizioni di Brett Watson con testi di Perla Cacciaguerra.
Chère Perla, impossible de t’oublier !