A Pordenone, 10 – 24 marzo 2012. Diciottesima edizione (Wole Soynka nella foto di Basso Cannarsa).
Poeta, drammaturgo fra i maggiori di lingua inglese, narratore, saggista, docente universitario e primo africano ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura nel 1986: è il nigeriano Wole Soyinka – pensatore indipendente, armato di una prosa lucida, che da decenni si batte per portare la democrazia e il rispetto dei diritti umani nel suo Paese come altrove – il protagonista della diciottesima edizione di DEDICA.
La rassegna, promossa dall’Associazione Culturale Soyinka, si terrà a Pordenone dal 10 al 24 marzo 2012.
Anche quest’anno la manifestazione riconferma la volontà di proporre l’opera di un grande autore – di cui l’8 marzo Jaca Book ripubblica il grande capolavoro Akè. Gli anni dell’infanzia – attraverso la creazione di un programma e di un percorso culturale articolati e poliedrici.
Con la diciottesima edizione di DEDICA viene presentato al pubblico un programma costruito attorno a un autore di valore indiscusso, al quale si affiancheranno personalità e forme diverse d’ingegno, unendo tra loro vocazioni e discipline artistiche differenti: dal teatro alla prosa, dalla musica alla fotografia. Versatilità di registri stilistici che accomuna l’autore “dedicato” e la manifestazione che lo ospita.
Così la consegna del sigillo della città e la lettura di testi – anche inediti – dello scrittotre, sono i punti saldi attorno a cui ruota un programma composito che sarà caratterizzato anche da una mostra fotografica di Akintunde Akinleye fotografo nigeriano vincitore di numerosi premi (tra cui nel 2007, il World Press Photos Awards nella categoria Spot News); dalla conferenza-spettacolo sulla cultura orale africana a cura di Marco Baliani; e ancora da un recital di poesie di Wole Soyinka.
In programma anche performances teatrali (tra cui una mise en espace del testo Turisti e Soldatini con la regia di Claudio de Maglio), un concerto di Rokia Traoré e ancora di un incontro di Soyinka con gli studenti e un appuntamento dedicato a bambini e ragazzi con la lettura di fiabe nigeriane.
“C’è un filo rosso – sottolinea Annamaria Manfredelli, curatrice di Dedica – che per lo più collega i protagonisti del festival: sono grandi personalità della cultura che intendono l’identità non in modo chiuso, ma come realtà che si definisce attraverso il confronto con gli altri. E’ così anche per Soyinka, la cui opera rappresenta un ponte culturale tra l’Africa e l’Occidente. Nel suo teatro, ad esempio, l’autore ha saputo compiere un’originale sintesi tra i miti yoruba (l’etnia nigeriana cui appartiene) e quelli espressi dalla civiltà classica occidentale. Nel suo caso quindi il culto della tradizione originaria non è, come a volte accade, l’affermazione di un’identità esclusiva, ma è la dimostrazione della permeabilità tra culture diverse, è apertura all’Altro da sé”.
“Soyinka è il secondo Premio Nobel che Dedica Festival ospita dopo la sudafricana Nadine Gordimer (il terzo se aggiungiamo Kofi Annan, Nobel per la Pace, che intervenne al festival proprio in occasione della dedica alla Gordimer) – dice a sua volta il presidente di Thesis, Nico Nanni – ed è anche uomo che ha saputo prendere posizioni politiche che l’hanno portato in carcere nel suo Paese per aver chiesto la fine delle ostilità durante la guerra civile in Nigeria; per l’opposizione alla dittatura è stato condannato a morte e costretto a vivere all’estero. Dedica a Wole Soyinka, quindi, oltre che l’omaggio al grande scrittore, vuole essere anche un riconoscimento al combattente per la libertà”.
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Qui di seguito una biografia e una bibliografia aggiornate dell’autore:
BIBLIOGRAFIA DELLE OPERE PUBBLICATE IN ITALIANO
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Gli interpreti (romanzo) Milano, Jaca Book,1979
Teatro (vol. I vol. II) Milano, Jaca Book, 1979-1980 o vol. I (1979):
+ Il leone e la perla
+ Pazzi e specialisti
+ La morte e il cavaliere del re o vol. II (1980):
+ Danza della foresta
+ La strada
+ Il raccolto di Kongi
Stagione di anomia (romanzo) Milano, Jaca Book, 1981
Aké: gli anni dell’infanzia (memorie) Milano, Jaca Book, 1984, 1952
La foresta dei mille demonii Milano, Mondadori, 1985
L’uomo è morto (note in prigione) Milano, Jaca Book, 1986
Teatro africano (con altri) Torino, Einaudi, 1987
Ogun Abibiman (poesia) Venezia, Supernova, 1992
La morte e il cavaliere del re (già in Teatro) Milano, Jaca Book, 1993
Mito e letteratura nell’orizzonte culturale africano (saggi) Milano, Jaca Book, 1995
Isarà: intorno a mio padre (memorie) Milano, Jaca Book, 1996
Le Bacchae di Euripide (teatro) S.l.: Grafo 7, 1997
La strada (già in Teatro) Milano, Jaca Book, 1997
Turisti e soldatini (saggi) Roma: Adn Kronos libri, 2000
Le Baccanti di Euripide: un rito di comunione Civitella in Val di Chiana: Zona, 2002
Clima di paura (conferenza radiofonica) Torino, Codice, 2005
Strategie di sviluppo e aiuto internazionale, Milano, Bruno Mondadori, 2006
Il peso della memoria, la tentazione del perdono (saggi) Milano, Medusa, 2007
Sul far del giorno (memorie) Milano, Frassinelli, 2007
La rassegna, promossa dall’Associazione Culturale Thesis di Pordenone, è sostenuta da organismi pubblici, in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dalla Provincia di Pordenone, cui si aggiungono la Fondazione Crup e alcuni organismi privati come Electrolux, Coop Consumatori NordEst, Venchiaredo e Unipol.
Dedica ha ricevuto, tra i diversi riconoscimenti, anche la Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.
I “DEDICATI” DELLE EDIZIONI PRECEDENTI
Giunta alla diciottesima edizione, la manifestazione ha esordito con protagonisti del teatro di ricerca (nel 1995 il Laboratorio Teatro Settimo, nel 1996 Cesare Lievi, nel 1997 la Compagnia I Magazzini), per poi passare nel 1998 a Moni Ovadia, nel 1999 a Claudio Magris, nel 2000 a Dacia Maraini, nel 2001 ad Antonio Tabucchi, nel 2002 ad Amin Maalouf, nel 2003 a Vassilis Vassilikos, nel 2004 ad Assia Djebar, nel 2005 a Paco Ignacio Taibo II, nel 2006 ad Anita Desai, nel 2007 ad Amos Oz, nel 2008 a Nadine Gordimer, nel 2009 a Paul Auster, nel 2010 a Hans Magnus Enzensberger, nel 2011 a Cees Nooteboom.
BIOGRAFIA
AKINWANDE OLUWOLE “WOLE” SOYINKA, nato a Abeokuta il 13 luglio 1934, è considerato uno dei più importanti esponenti della letteratura dell’Africa sub-sahariana, nonché il maggiore drammaturgo africano, insignito del Nobel per la letteratura nel 1986. E` stato protagonista e cantore del processo di decolonizzazione che ha portato la Nigeria all’indipendenza, ma anche una voce scomoda per i vari governi post coloniali, dei quali ha sempre denunciato l’endemica disonestà e corruzione sin dalla commedia “A dance in the forest” (1963).
Ha compiuto gli studi universitari a Ibadan e a Leeds, in Inghilterra. Dopo due anni al Royal Court Theatre di Londra come drammaturgo, nel 1960 rientró in Nigeria, dove inizió a insegnare letteratura e teatro in diverse università e fondò il gruppo teatrale “Le maschere 1960”. Nel 1964 creó la compagnia “Teatro Orisun” con la quale ha messo in scena anche le proprie opere. Nel 1965 ha pubblicato il primo romanzo, scritto in inglese, “Gli interpreti”.
Nel corso della guerra civile nigeriana fu incarcerato dal 1967 al 1969 per un articolo in cui chiedeva un cessate il fuoco. La sua esperienza in cella di isolamento, inflittigli dalla dittatura di Yakubu Gowon, è narrata nel romanzo “L’uomo è morto” (1972).