Lo storico e filologo Antonio Garzya, illustre rinnovatore degli studi sull’impero bizantino, è morto a Napoli all’età di 85 anni. L’annuncio della scomparsa è stato reso noto dall’Associazione italiana di studi bizantini, di cui è stato fondatore ed era presidente onorario. Professore emerito di letteratura greca nell’Università di Napoli Federico II, Garzya era stato vicepresidente della Association Internationale des Etudes Byzantines che ha sede a Parigi, dove aveva anche insegnato. I suoi saggi di storia della lingua e di storia della cultura bizantina, a partire dal IV secolo d.C. hanno conosciuto un indiscusso riconoscimento internazionale. (La foto di Antonio Garzya è del 2007 ed è stata esposta nella Galleria dei ritratti dell’Accademia di Atene.)
A lui si deve l’edizione critica per l’Accademia dei Lincei dell’epistolario di Sinesio di Cirene, preceduta, accompagnata e seguita da saggi e note, oltre che da una traduzione italiana di tutte le opere dello stesso autore pubblicata per la collana dei Classici greci Utet, affidata poi alle sue cure per la sezione dei
testi tardoantichi e bizantini. Ha curato anche l”‘Index auctus” delle orazioni di Temistio, risultato di un lavoro di equipe da lui diretto. Accanto agli interessi protobizantini, si colloca, per importanza e risonanza nella storia degli studi, una fitta serie di ricerche pionieristiche nel campo della grande retorica dell’età dei Comneni, e in particolare sull’opera del retore Niceforo Basilace, con edizioni commentate degli scritti, e interpretate a più riprese e culminate con la pubblicazione dell’intero corpus delle orazioni nella Biblioteca Teubneriana (1984).
Garzya è autore di centinaia di articoli e saggi ed anche di manuali universitari come “Guida alla traduzione dal greco” (Utet), “Storia della letteratura greca” (Paravia), “La parola e la scena. Studi sul teatro antico da Eschilo a Plauto” (Bibliopolis). Tra i suoi libri più recenti figura “Il mandarino e il quotidiano. Saggi sulla letteratura tardoantica e bizantina” (Bibliopolis).
—
Nato a Brindisi il 22 gennaio 1927, Antonio Garzya si laureò in letteratura greca, con una ricerca sull’Andromaca di Euripide all’ateneo di Napoli, per iniziare poi la carriera accademica nella stessa universita’, come docente di filologia bizantina e papirologia. Dopo aver insegnato filologia e storia bizantina all’Universita’ di Macerata e di Napoli, nel 1973 all’ateneo campano divenne docente di letteratura greca.
E’ stato professore di studi bizantini all’Universita’ di Vienna e all’Università della Sorbona di Parigi. Garzya era socio dell’Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti della Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Napoli, dell’Accademia Pontaniana di Napoli, dell’Accademia dei Catenati di Macerata,
dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti di Messina, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’ Osterreichische Akademie der Wissenschaften di Vienna, dell’Academie des Inscriptions et Belles
Lettres dell’Institut de France di Parigi.