I funerali di Elio Pagliarani verranno celebrati domani, sabato 10 febbraio a Roma alle 11:00 nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella (cosiddetta Chiesa Nuova) della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri (Via del Governo Vecchio, 134).
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Cordoglio del Comune di Rimini per per la morte di Elio Pagliarani, che ha ricordato che il poeta era stato insignito del Sigismondo d’Oro nel 1995. “Più di ogni altro poeta italiano del dopoguerra – si legge nelle motivazioni del
riconoscimento del Comune ai riminesi che onorano la città – ha dato voce memorabile al disagio della civiltà industriale.
Il senso del tempo, della passione, della storia hanno nella sua opera assunto le forme di un linguaggio capace di elevare il suo sperimentalismo al di là di ogni avanguardia”. Nello stesso anno conquista anche il Premio Viareggio Poesia.
Per il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, con lui scompare “un grande riminese e uno dei protagonisti della Poesia italiana che nella nostra terra, nella sua Viserba, aveva saputo tenere ben saldo le radici”. Come tanti riminesi, in giro per il mondo ma sempre tenendo “ben cara la propria terra, la propria memoria, il proprio vissuto. Riminesi in piazza Cavour o a Viserba, come sotto la Madonnina o a Parigi. Grazie Elio”.
Pagliarani – ricorda il Comune in una nota – era nato nel 1927 a Viserba da famiglia operaia. Il padre carrettiere, poi vetturino, la madre giovanissima operaia in una corderia; scuole elementari a Viserba, medie e liceo scientifico a Rimini. La sua giovanile educazione “padana come apprendimento sentimentale”
– prosegue la nota – si completa a Milano, dove si trasferisce a 18 anni. Dopo la laurea insegna in alcune scuole private e serali.
Nel 1956 diventa redattore dell’Avanti! prima a Milano e poi a Roma, dove arriva all’inizio degli anni Sessanta; lasciato il giornale, alla fine del 1961 collabora a riviste letterarie come Nuova Corrente, Nuovi Argomenti, Il Verri, Quindici. La sua prima raccolta ‘Cronache ed altre poesie’ e’ del ’54, seguita da
‘Inventario privato’ nel ’59. Esponente della Neoavanguardia, è nell’antologia I Novissimi (1961) e fa parte del Gruppo ’63:
“Di questa generazione – scriveva Umberto Eco – Elio Pagliarani è ormai uno dei giovani maestri, e la sua ‘Ragazza Carla’ è ormai un classico della giovane poesia italiana”. La continua ricerca di Pagliarani tenterà poi le vie sperimentali, specie sul linguaggio, a partire dal successivo ‘Lezioni di Fisica’.
CIAO ELIO, LA TUA MAGNIFICA ESPERIENZA LETTERARIA ED UMANA, CI ACCOMPAGNERA’ SEMPRE DANDOCI FORZA E SENSO.
EUGENIA SERAFINI