Un viso ancora giovane, incorniciato da capelli bianchi raccolti sulla nuca. Ecco il volto della prima donna italiana che nel 1926 ha ricevuto l’ambitissimo premio Nobel per la Letteratura: Grazia Deledda.
La primavera
L’inverno aveva rinfrescato anche
il colore delle rocce. Dai monti scendevano,
vene d’argento, mille rivoletti silenziosi,
scintillanti tra il verde vivido dell’erba.
Il torrente sussultava in fondo alla valle tra
i peschi e i mandorli fioriti, E tutto ‘era puro,
giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo.
Grazia Deledda
“Grazia Deledda è riuscita da sola a far parlare della Sardegna. La sua dote di scrittrice era caratterizzata dall’appassionarsi ai casi della vita e forse anche per questo è stata ed è molto amata all’estero”.
Il ritratto della prima donna italiana a ricevere un Premio Nobel è stato disegnato dalle parole di Neria De Giovanni, saggista e Presidente dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari. L’occasione per ritornara a parlare di Grazia Deledda è stato il sesto incontro della rassegna “Il cammino delle parole”, promosso dalla Società Dante Alighieri e da Paesaggio Culturale Italiano – I Parchi Letterari, che si è svolto a Palazzo Firenze, a Roma, mercoledì 14 marzo nella giornata dedicata a “Grazia Deledda: Fior di Sardegna”.
“Non è un caso che uno dei busti del Pincio sia dedicato a Grazia Deledda – ha proseguito la professoressa De Giovanni – una persona di cultura che si è mossa su due mondi distinti, la Sardegna e il “continente”, perché se ancora oggi l’isola è considerata un mondo separato, figuriamoci nell’epoca in cui è vissuta la scrittrice”. L’incontro, a cui hanno partecipato oltre 400 persone, è stato aperto dal saluto dell’Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della Società Dante Alighieri, e dalla breve introduzione di Stanislao de Marsanich, amministratore delegato di Paesaggio Culturale Italiano – I Parchi Letterari, che ha evidenziato la
capacità e uno dei ruoli primari de I Parchi Letterari di “coinvolgere tutta la popolazione locale”.
Negletta forse in Italia, ma qui in America letta, amata e studiata in tutte le universita’ che offrono lo studio della letteratura italiana. Una certa gelosia dei letterati italiani maschi ha scuscitato la sua riuscita, ma come essere gelosi di un grande talento che si puo’ solo ammirare!
non è stata dimenticata ne parlano poco ma in Italia non leggono molto,leggono solo quelli usciti al momento,gli scrittori di una volta,stanno lì ma quando li ricordano ne parlano tanto è come parlano bene,io da quando ero piccola ne ho sempre sentito parlare,in Sardegna erano orgogliosi di Lei perchè era grande è bravissima,tant’è vero che è stata la prima ad avere il Nobel un premio che non si scorda,Grazia Deledda è amata da tutto il mondo letterario,non si sa perchè su di Lei scrivono poco,forse essendo bravissima non è che c’è stato un pò di gelosia?,ma sicuramente non è stata dimenticata.
Semplicemente meravigliosa, affascinante, appassionatamente dolce e infinitamente triste, semantica, mistica, grandiosa… Parla il linguaggio dell’anima… la Sardegna, per chi la sa leggere, è anche questa… Ciao, Tore Casula