Chi di voi ha mai visitato il Cimitero Protestante Acattolico di Roma, il cimitero degli artisti e dei poeti, luogo in cui sono conservate le ceneri di Antonio Gramsci?
Mi piacerebbe invitarvi a effettuare il prima possibile la visita, perché – ve lo assicuro – è uno dei luoghi più affascinanti di Roma.
Nel Cimitero, abitato da gatti di ogni colore, vi sono anche le spoglie mortali di molti altri uomini e donne di lettere, poeti, scrittori, politici, artisti e filosofi protestanti o, in generale, non cattolici. La splendida enclave inglese sorse tra le mura aureliane e la Piramide Cestia alla fine del Settecento.
VEDI QUI VIDEO-LETTURA DI LUIGIA SORRENTINO DA “LE CENERI DI GRAMSCI” DI P. P. PASOLINI
Il “Cimitero dei poeti e degli artisti” fu eletto da Oscar Wilde quale “posto più sacro di Roma”. Solo per citare qualche nome vi riposano Keats e Shelley: “qui giace colui il cui nome è inciso sull’acqua” è l’epitaffio scritto in inglese sulla lapide. Poco distante, una tavola di marmo risponde: “Keats, se il tuo amato nome fu ‘scritto sull’acqua’, ogni goccia è caduta dagli occhi di qualcuno che ti piangeva.” – Ma, nello stesso Cimitero, vi sono anche i resti di altri artisti: Gregory Corso, Amelia Rosselli, Dario Bellezza e Antonio Labriola.
Dopo la Liberazione, vi furono trasferite le ceneri di Antonio Gramsci, che era stato cremato al Verano nel 1937. Furono questi luoghi – il cimitero del Verano e il Cimitero Acattolico di Roma – ad ispirare il più bel testo di poesia scritto da Pier Paolo Pasolini “Le Ceneri Gramsci”.
Il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, oggi, 22 marzo 2012 è andato in visita al Cimitero. Lo ha accolto Amanda Thursfield, direttrice del Cimitero monumentale. Il vicepresidente era accompagnato dallo studioso Lelio La Porta (International Gramsci Society), curatore di importanti saggi e volumi di argomento gramsciano. Con loro i ragazzi del Liceo classico e linguistico Immanuel Kant di Roma, che hanno letto brani tratti dalle “Lettere dal carcere” di Antonio Gramsci e da “Le ceneri di Gramsci” di Pier Paolo Pasolini.
Cara Luigia,
gli “affanni terreni” sono utili ed il tuo lavoro porta tanta gioia. Sei bravissima!
Un piacere leggere che i gatti abbiano trovato rifugio e facciano compagnia agli spiriti silenziosi di cui ci rimangono i libri che possiamo leggere. Trovo straordinaria l’iniziativa di visitare il cimitero con gli studenti, un luogo dove possono rendersi conto che sono la vita e che spetta loro mettere in pratica i pensieri e non lasciarli vagare senza un futuro. Capire che un libro chiuso e’ la morte e che le idee non realizzate soffrono nel limbo, dovrebbe stimolarli ad agire con intelletto, renderli consapevoli dell’importanza della continuita’della loro azione.
Con gratitudine,
Adriana Feoli
Cara Adriana,
Grazie a te…. <3