“Aprile, il più crudele dei mesi” scrive T.S. Eliot in “La terra desolata”, “genera/lillà da terra morta, confondendo/ memoria e desiderio, risvegliando/ le radici sopite con la pioggia della primavera.” […]
Stroncato da un infarto il 31 marzo 2012 se ne è andato il semiologo Omar Calabrese, nato a Firenze il 2 giugno 1949.
Laureatosi in storia della lingua ha svolto un’intensa attivita di critico ed esperto della comunicazione. Dal 1993 insegnava Teoria della comunicazione all’Universita di Siena, oltre a insegnare Semiotica a Milano. Primo presidente della fondazione ‘Mediateca’, è stato condirettore della rivista ‘Alfabeta’ ed ha svolto una intensa attivita giornalistica con i maggiori quotidiani italiani. Tra le sue pubblicazioni: ‘Semiotica della pittura’(1980); ‘L’eta neobarocca’ (1987); ‘Caos e bellezza’ (1991); ‘I Tg: istruzioni per l’uso’ (1995); ‘Il linguaggio dell’arte’ (1997); ‘Il modello italiano: le forme della creatività (1999); ‘Mille di questi anni’; ‘Como se lee una obra de arte’; ‘Serio ludere’.
Docente a Bolologna e poi a Siena, Calabrese è stato visiting professor in università di mezzo mondo. Autore di libri soprattutto sulla semiotica della pittura, ha diviso il suo impegno accademico con quello politico. Nel 1995 è stato tra i promotori dell’incontro alla Certosa di Pontignano, la riunione a porte chiusa degli esponenti del centrosinistra che posero le basi per la nascita dell’Ulivo del quale è stato considerato uno dei ‘padri’, e, successivamente, nel 1997, dell’incontro al Castello di Gargonza con Prodi.
E’ stato consigliere comunale a Bologna, assessore alla cultura del Comune di Siena, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri per l’editoria e la comunicazione, presidente dell’Associazione italiana di studi semiotici, della Fondazione mediateca regionale toscana e del Corecom, il comitato regionale radiotelevisivo della Toscana. Ha collaborato con il Corriere della Sera, Panorama, La Repubblica, l’Unità e El Pais.