Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino
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“Qualcuno” che non si firma, mi scrive che “La poesia di Giuseppe Nalli si snoda e si riavvolge in cerchi concentrici sulla precarietà della vita. Come un equilibrista Nalli si muove sul limitare dei giorni cogliendo spesso aspetti che non avrebbero vita propria. La sorpresa e l’ineluttabilità delle azioni sono i cardini sui quali ruota tutta la sua poetica”.
Queste le poesie inedite di Giuseppe Nalli.
LADRO
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Rubare l’attimo
a un battito di ciglia
e ritrovarsi persi
nel respiro acuto
del giorno che frantuma
l’accadere della vita.
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OLTRE
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Oltre l’immagine
a sfidare l’insidia del tempo
che sbiadisce i colori.
Oltre noi:
a rimuovere la polvere dell’oblio
che sopisce i ricordi.
Oltre…
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TRACCE
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Inseguire la bava di una lumaca
lungo i pendii
accidentati della ragione
e trovare tracce di memoria
nelle sere di nebbia
quando il campanile
batte inesorabilmente
l’ultimo rintocco.
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L’ORA FATALE
(10/10/’10 ore 10,10)
.
Sdrucciolano le lancette sul quadrante
e infilzano le cangianti stagioni.
Si sfanno e si sfaldano i secondi
sui crucciati minuti.
L’ora si rincorre inerpicandosi
sullo slargo borbottio del vento
che s’impaluda nella fretta del giorno.
Dissotterro e snellisco
le contorsioni dei pensieri
ma più in là si srotola
nuovamente la sera
a ricordarmi della vana esistenza.
Un leggerissimo
-quasi impercettibile-
giro sulla minuscola rotellina
e tutto torna alle origini:
a prima di essere ciò che saremo.
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L’ORA FATALE II
(1/1/’11 ore 1,1)
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Resta incagliato ad un indeciso sospiro
il gesto che dallo sguardo sarebbe nato.
Troppo tardi per essere definito,
troppo presto per essere definito.
Resti di bottiglie
in memoria di ore
subito dimenticate
dopo il count-down.
E pestare polvere pirica
annusando zolfo in ogni dove.
E’ questo l’augurio del neonato.
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L’ORA FATALE III
(11/1/’11 ore 1,11)
.
Palpebre che battono
quando lo sguardo duole.
Guardo e riguardo,
vedo e stravedo
come non mai
in tutte le vite precedenti.
Capovolgo la clessidra
e la sabbia riparte
dal primissimo granello.
Tutti gli altri appresso
a soffocarne la malcelata solitudine.
Il passaggio è stretto ma efficace
per una fluida caduta in basso.
Una volta
e un’altra ancora
fino al prossimo ticchettio.
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L’ORA FATALE IV
(11/11/’11 ore 11,11)
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Ma quale palindromo e palindromo
questa è una corsa convulsa
e fa talmente male
scoprire come sale
ma non sale marino
né scende boschivo
se per marino s’intende ‘di mare’
e per boschivo s’intende ‘di bosco’.
.
Se salgo sulla scala
intendo la scala mobile
e non la Scala teatro di Milano.
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Perciò quale palindromo e palindromo
questa è una corsa convulsa
che fa talmente male
ma male per davvero.
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L’ORA FATALE V
(21.2.’12 ore 12,21)
.
Linea sottile
di un imperfetto zenith
cade a perpendicolo
sullo sdrucciolio della neve
a scampoli caduta.
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Ed è un imperterrito gocciolio
senza tregua
per giorni e notti
e notti e giorni,
fino a saziarcene.
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LE TUE LABBRA AL CAPPUCCINO
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Ormai ci incontriamo soltanto
nel bel mezzo del tragitto, amore mio
e ci scambiamo dei “buongiorno”
carichi di nebbia
con le labbra al sapor di cappuccino.
Ma come diceva il saggio:
“Non sono importanti le cose che si fanno,
ma come si fanno”.
Per questo, amore mio,
oggi non ho lavato i denti
ed ho ancora quel tuo sapore di cappuccino sulle labbra.
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HO VISTO
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Ho visto
correre nel giardino
folate di vento.
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Le ho viste lottare e difendersi
da cani di foglie secche.
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La luce permea l’intorno
e la tua voce scivola
sulla brace dell’attesa
facendo rinascere
quel fiume sotterraneo
di parole
fino ad oggi sepolte.
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Autobiografia
Giuseppe Nalli, nato nel 1958 a Ceprano -l’antica Fregellae e culla di Argil, l’uomo più antico d’Europa- lavora presso la ASL di Frosinone. Ha vinto ed è risultato finalista in numerosi premi letterari di prestigio. Suoi lavori sono inseriti in riviste e antologie distribuite anche all’estero. E’ autore iscritto alla SIAE e si occupa anche di composizioni letterarie per canzoni. E’ stato ideatore e membro della giuria del premio letterario Pòlis Poìesis. Si è interessato a nuove forme espressive, producendo incisioni su pietra e legno e realizzando anche un gran numero di installazioni utilizzando spesso soltanto materiali di recupero. Ha pubblicato ANIME FRAGILI, QUESTA NOTTE DOPO VENT’ANNI, A GIADA, IL MALE DI VIVERE, QUADRETTI RURALI, QUATTRO CANDELABRI DI BRONZO E OTTONE, LA GIOSTRA DELLA MEMORIA 1980-1993, L’ISOLOTTO DELLE RONDINI, NELL’OBLIO DEGLI ANNI (Appunti di fine millennio), CEPRANO Una storia Tante storie (con il fotografo Ennio Paniccia).