Dall’Argentina mi arriva una poesia di Gabriel Impaglione, dedicata ai minatori di Carbonia. “Siamo disperati”, dicono gli operai, uno dei leader mercoledì 29 agosto si è ferito per protesta. La vertenza Sulcis è a uno snodo cruciale. Nelle prossime ore tutto potrebbe risolversi. Positivamente. La protesta dei minatori di Carbonia oggi raccoglie la nostra solidarietà. Vi siamo vicini.
Nella foto di archivio dell’ANSA due minatori all’ingresso della gabbia della miniera di Nuraxi Figus, a Gonnesa (Carbonia Iglesias, 30 agosto 2012).
Ai minatori di Carbonia
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Ha fiatato con tutte le sue forze
controvento
perché la voce arrivi all’altra riva della lotta
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ha sudato affilata volontà
nelle viscere della terra
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ha detto No! ai lampi del coro
di fronte al tempio della cupidigia
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fu lui che portò notizie d’altro mondo
che guardò l’orizzonte
per dissotterrare l’alba
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quando scavava nell’era
rivelava alla giornata il segreto della roccia
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è morto nel nido del carbone
e da lì, resuscitato,
si alzò con la dignità tra le braccia
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ascoltò tanta inutileparola…
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veniva l’ altacasta corazzata nelle sue cravatte
con seguito di lodatori e segretarie
a svuotare le parole, corromperle
senza la minima fatica
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l’uomo che aprì incredibili cammini
nella città occulta
che arrivò alla pietra originale cercando il pane
ha la storia nelle sue mani
ma per un po’ di qualcosa arricchì il boia
fino a perdere la calma
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adesso di pietra rinasce si lancia e decide
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scava galleria nell’ora profonda dell’uomo
per alzare il fiore del pugno all’altura
e rimpatriare alla terra tutto l’oro del cielo.
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di Gabriel Impaglione
(Lanusei, Sardegna, agosto 2012)
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A los mineros de Carbonia
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Ha soplado con todas sus fuerzas
contraviento
para que la voz llegue a la otra orilla de la lucha
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ha sudado filosa lluvia
en las entrañas de la tierra
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ha dicho No a los truenos del coro
frente al templo mismo de la codicia
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fue él quien trajo noticia de otro mundo
quien miró el horizonte
para desenterrar el alba.
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Cuando excavaba en la era
abría a la jornada el secreto de la roca
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ha muerto en el nido del carbón
y desde allí, resucitado,
emergió con la dignidad en brazos
.
ha escuchado tanta inútilpalabra
.
venía la altacasta acorazada en sus corbatas
con un séquito de aduladores y secretarias
a vaciar las palabras, ahuecarlas,
corromperlas sin la menor fatiga.
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El hombre que abrió caminos increibles
en la ciudad oculta
que llegó a la piedra original buscando el pan
tiene la historia en sus manos
y por un poco de algunas cosas
enriqueció al verdugo
hasta perder la calma.
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Ahora de piedra se nace se lanza se decide
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cava galería en la hora profunda del hombre
para llevar el puño a lo alto
y devolver a la tierra todo el oro del cielo.
Avevo già letto , anni fa, questa bella e coinvolgente poesia di G.Impaglione e mi commuove la sensibilità di un uomo che ama una terra che ha sposato insieme alla donna che ama.
E’ bello che qualcuno si commuova…