E’ morto il poeta bolognese Roberto Roversi, 89 anni. Era malato da tempo.
”E’ l’ennesimo lutto del modo della cultura bolognese”, ha commentato il sindaco Virginio Merola. Solo nel marzo scorso infatti la scomparsa di Lucio Dalla, per il quale Roversi aveva anche scritto diversi testi negli anni Settanta.
Coscienza critica, libraio e fondatore delle riviste Officina e Rendiconti: di entrambe e’ stato anche editore, scegliendo negli anni Sessanta di non pubblicare piu’ con i ‘grandi’.
Vedi anche: Opere inedite, Roberto Roversi
Mi dispiace molto, un uomo integro.
Ricordo la passione di Roversi per la diffussione della poesia e la vicinanza verso i poeti che ad essa si affaciavano;il suo impegno e una militanza che lo portavano a dare voce ai giovani e meno giovani attraverso alcuni fogli negli anni ottanta, dove anch’io trovai accoglienza per la prima volta. Un uomo e poeta di un giocobinismo aperto e tutt’altro che sanguanario, solo in apparenza votatosi a un isolamento editoriale e forse credendo fino all’ultimo amche lui, come il sodale Pasolni, alla vita e alla gioventù.
E’ morto il poeta Roberto Roversi. Colui che, dal clamore dell’apparire, ha sempre preferito, il silenzio dell’essere poeta. Senza mai inciampare nel banale. La sua voce riecheggerà: alta e indissolubile, sopra le teste di coloro che, nella sua vita hanno finto: l’amore.
L’amicizia.
La comprensione.
sono dispiaciuto della scomparsa del poeta libraio,del nonno comprensivo che si staccò dai grandi editori per cominciare a stampare fogli a ciclostile,rivistine e libri distribuiti alla macchia.Roversi ha disperso la sua opera in plaquette introvabili, trascorrendo il suo tempo ad ascoltare:la sua virtù più grande. L’attenzione. La “cultura” lo ha ripagato con l’oblio.Verrà ricordato più per i testi scritti a Dalla e Curreri. Sic!Una bellissima persona.
Rispondo a tutti, ringraziandovi per i vostri interventi.
In particolare mi rivolgo a Paolo Carnevali: hai ragione, c’è il rischio che Roversi venga ricordato soltanto per qualche canzone che ha scritto per Lucio Dalla. Senza nulla togliere a Lucio Dalla… ovviamente… ma credo che lo spirito di quella ‘collaborazione’ nacque su presupposti precisi, che sono rimasti inattuati.
Vorrei che la tristezza che proviamo per la perdita di Roberto Roversi fosse alleviata dalle stesse sue semplici parole:
MI FERMO UN MOMENTO A GUARDARE
Non correre. Fermati. E guarda.
Guarda con un solo colpo dell’occhio
la formica vicino alla ruota dell’auto veloce
che trascina adagio adagio un chicco di pane
e così cura paziente il suo inverno.
Guarda. Fermati. Non correre.
Tira il freno alza il pedale
abbassa la serranda dell’inferno.
Guarda nel campo fra il grano
lento e bianco il fumo di un camino
con la vecchia casa vicina al grande noce.
Non correre veloce. Guarda ancora.
Almeno per un momento.
Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano
il colore dei muri delle case
le nuvole in un cielo solitario e saggio
le ragazze che transitano in un raggio di sole
il volto con le vene di mille anni
di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.
Fermati. Per un momento. Prima di andare.
Ascoltiamo le grida d’amore
o le grida d’aiuto
il tempo trascinato nella polvere del mondo
se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.
Sandro Angelucci