Appuntamento
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“Giacomo Leopardi e la traduzione. Teoria e prassi” è il titolo del XIII Convegno internazionale di studi leopardiani che si terrà a Recanati dal 26 al 28 settembre.
Le 28 relazioni durante il simposio andranno a coprire i vari aspetti del vasto argomento, riesaminando gli scritti teorici, i volgarizzamenti, le ‘imitazioni’ e le impronte che i classici tradotti hanno lasciato nei “Canti”, nelle “Operette morali” e in altre opere creative e saggistiche del grande poeta ottocentesco.
Alla tavola rotonda conclusiva interverranno docenti di alcune Università europee ed extraeuropee che, con il patrocinio e il sostegno del Centro studi leopardiani, stanno lavorando alla traduzione di testi di Leopardi nelle lingue dei rispettivi paesi: tra queste imprese spicca la prima traduzione integrale dello “Zibaldone in inglese”, a cura del Leopardi Centro dell’Università di Birmingham; traduzione che è giunta a compimento e verrà alla luce nel 2013 per i tipi della Farrar, Straus and Giroux di New York.
“Nonostante le note difficoltà che gli istituti culturali attraversano nella generale crisi economica, il Centro degli studi leopardiani è riuscito a non deludere le attese per il XIII Convegno Internazionale: un evento di altissimo prestigio che, a scadenza quadriennale, si ripete dal 1962, riunisce ogni volta intorno alla figura e all’opera del poeta, studiosi di diverse nazionalità e generazioni”, ha detto Fabio Corvatta, presidente del Centro che ha sede a Recanati.
“Il tema scelto quest’anno è di indubbia rilevanza e attualità. I volgarizzamenti di Leopardi in versi e in prosa, a lungo trascurati, negli ultimi tempi sono stati oggetto di un vivace interesse critico – ha aggiunto Corvatta – in stretta connessione con le numerose pagine che il poeta-pensatore ha dedicato al concetto, alla storia e alla prassi della traduzione e con gli esiti stessi della sua poesia”.
Leggendo il tuo post mi è tornata in mente una traduzione/versione di Mark Strand che avevo inserito in un mio vecchio blog ormai in disuso (sic!) :
http://mark-strand.blogspot.it/2011/02/la-notte-e-mite-e-chiara-e-senza-vento.html?spref=bl
Leopardi di Mark Strand
The night is warm and clear and without wind.
The stone-white moon waits above the rooftops
and above the nearby river. Every street is still..
Grazie! Ottimo inserimento
Stimolante dibattito sulla traduzione!
Parallelamente alla “camera oscura” di leopardiana memoria, Aldo Trione scrive che la traduzione è “un microcosmo il cui accesso è consentito solo a chi possegga strumenti ermeneutico-magico-simbolici, che portino a scrutare la forma stessa delle lettere, l’universo della parola”. Esige “una strategia della mente che non può muoversi nel segno di mere procedure intellettuali, ma deve, recuperando la magia della parola, penetrare l’oscurità dei contenuti, mettere in moto quel ritmo di infinito che solo il pianoforte verbale può realizzare”.
Complimenti agli organizzatori.
Tutti i riferimenti li trovate in questo articolo:
http://antichescrittureinedite.blogspot.it/2007/11/tradurre-uguale-tradire-o-tramandare.html
Plinio Caio Gracco
Autore e curatore “Antiche Scritture Inedite”.
Progetto di ricerca e traduzione di antichi testi latini “inediti”.