Teheran festeggia Giulio Einaudi e Elsa Morante

E’ dedicata al centenario della nascita di Giulio Einaudi ed Elsa Morante la 12esima “Settimana della lingua italiana” in corso fino domani 17 ottobre 2012 a Teheran con quattro appuntamenti.

Dopo una prima sessione introduttiva su “cent’anni di letteratura italiana” tratteggiati ponendo l’accento sull’editore torinese e la scrittrice nati entrambi nel 1912, la rassegna comprende appuntamenti incentrati, oltre che sulla Morante, anche su due altri autori di spicco della casa editrice: Beppe Fenoglio e Carlo Levi.

“Abbiamo dedicato una particolare attenzione agli anni della fine della Guerra, alla Resistenza, all’inizio del Dopoguerra perché sono i momenti fondativi e creativi della nostra nazione”, ha spiegato il Consigliere culturale dell’Ambasciata d’Italia a Teheran, Carlo Cereti, illustrando il senso dell’iniziativa durante il primo appuntamento dell’altro ieri.

Nell’accennare al “significato per la cultura italiana” che l’Einaudi ha avuto in Italia, Cereti fra l’altro ha citato il filosofo Norberto Bobbio per ricordare che l’animale simbolo della casa editrice è uno struzzo “che non ha messo la testa sotto la sabbia”. Cereti ha ricordato inoltre l’Einaudi ha saputo “portare avanti una politica ispirata ai valori della cultura, della libertà e dell’impegno civile” in tutti i diversi momenti della storia d’Italia del secolo scorso, “dagli anni sanguinosi del Fascismo” e del nazismo (che torturò e uccise Leone Ginzburg, “di fatto il primo direttore editoriale della casa editrice”) fino “alle molteplici sfide del nuovo millennio”.

Parlando accanto a specialisti iraniani, Clara Corona – lettrice di italiano presso l’Università Azad di Teheran – ha sottolineato fra l’altro “la capacità di circondarsi di talenti e di personalità originali anche più brillanti della sua” dimostrata da Giulio Einaudi il quale riuscì a creare “uno straordinario collettivo”.

Una di queste personalità fu l’autrice de “La Storia”, Elsa Morante, che Corona ha definito fra l’altro non prolifica ma “intensissima e irripetibile”, “schierata sempre contro il potere, in tutte le sue possibili declinazioni” ed in grado di esercitare “un grandissimo fascino”.

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