“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla, perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare” .
Paolo Borsellino
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Nel ventennale dalla scomparsa di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino Ruggero Cappuccio va in scena con “Paolo Borsellino Essendo Stato”. Uno spettacolo scritto e diretto e – per la prima volta – interpretato da Ruggero Cappuccio, che è anche scrittore. Lo spettacolo, in corso al Teatro Arcobaleno di Roma, è stato rappresentato anche dai magistrati della Procura di Salerno, di Milano e di Trieste, che hanno voluto fare propria questa denuncia civile.Cappuccio nel monologo presentato al Teatro Arcobaleno di Roma espone se stesso con tutto il corpo – per la prima volta nella veste di attore – per rendere la sua Testimonianza Civile di un eroe del nostro tempo.
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Nel ventennale delle stragi del 1992 di Capaci e Via D’Amelio a Palermo del 1992 a pochi giorni di distanza l’una dall’altra in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l’autore ci presenta un testo ancora più incisivo di quello scritto nel 2004.
Cappuccio ha infatti inserito dei brani dell’audizione che Borsellino tenne al consiglio superiore della magistratura nel 1988, mai resi interamente pubblici nei quali il giudice – quattro anni prima della sua uccisone – denunciava con determinazione l’inefficienza dello Stato nel combattere la Mafia. (Audizione che tenne anche Giovanni Falcone che pose al CSM le identiche problematiche poste da Borsellino).
La nuova versione di “Paolo Borsellino Essendo Stato” con in scena Ruggero Cappuccio si inscrive in un impianto scenico di Mimmo Paladino, immagini di Lia Pasqualino, musiche originali di Marco Betta, disegno luci di Giovanna Renzi.
“Paolo Borsellino Essendo Stato”. Un titolo che richiama il participio passato del verbo essere, per indicare il nome di qualcuno che non c’e più – Paolo Borsellino -, ma che richiama anche e profondamente l’essere Stato, l’essere stato Borsellino un uomo che davvero è rimasto fedele all’idea dello Stato al suo essere uomo e giudice, fino alla fine.
A seguire il monologo di Ruggero Cappuccio i giudici dell’associazione nazionale magistrati che subito dopo lo spettacolo hanno tenuto un dibattito sul senso della Giustizia e delle Istituzioni. Tra gli altri sono intervenuti il procuratore capo della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, Anna Canepa Vice presidente dell’ANM, e imagistrati Loredana Miccichè e Rodolfo Maria Sabelli, quest’ultimo nuovo presidente dell’associazione nazionale magistrati, coordinati da Evelina Canale, segretaria dell’ANM.
Come si puo’ amare cio’ che non piace? Quando si ama cio’ che non piace ed in piu’ lo si vuole cambiare ci si imbatte contro forze oscure che non vogliono cambiare e non vogliono del nostro amore. Come cambiare un male che si crede un bene?
Un male che rinasce costantemente come le foglie fresche di un albero in primavera e quando si taglia l’albero velenoso si trovano gia’ i prati verdi cosparsi di nuovi alberelli velenosi.
Estirpare la gramigna che si reticola nella terra fertile, che e’ capace di soffocare tutte le altre piante e’ un lavoro costante e l’amore non e’ altro che un impedimento perche’ la gramigna non cambia.