Non ci sta lo scrittore tedesco Martin Walser a farsi dare dell’antisemita. E così ha deciso di querelare un famoso giornalista televisivo, Michel Friedman, noto per la sua lingua tagliente, che in un’intevista lo ha accusato di ‘antisemitismo e razzismo’ accomunandolo al Nobel Guenther Grass, il quale ha recentemente attirato su di sé ira e ritorsioni del governo israeliano criticato con una poesia. La tesi di Friedman è che “prima il piccolo borghese sfogava il suo antisemitismo e il suo razzismo in un fumoso retrobottega. Adesso invece lo proclama nei salotti buoni o gli dà forma (come Martin Walser e Guenther Grass) in discorsi, pamphlet o poesie”.
Un’accusa a cui Walser ha reagito con sdegno: “Non so a cosa si riferisca. Non ho mai redatto una poesia o un pamphlet su questo tema”. “Se non ritirerà l’affermazione, lo querelo”.
La polemica è esplosa in Germania e sulla vicenda è intervenuto addirittura il Consiglio centrale degli ebrei tedesco in difesa del giornalista. Secondo le anticipazioni di un’intervista al ‘Koelner Stadt Anzeiger’ in edicola domani 15 novembre 2012, il presidente Dieter Graumann ha infatti rincarato la dose contro Walser, sostenendo che la sua querela sarebbe “più che incomprensibile, assolutamente priva di credibilità”.
Graumann è tornato sul discorso tenuto da Martin Walser nel 1998, quando ottenne un importante ‘Premio per la pace’ promosso in Germania: “discorso – ha attaccato – che resta per noi di monumentale bruttezza”. In quella occasione, ricorda il presidente del consiglio ebraico, Walser parlò della memoria dell’Olocausto come di una “clava morale”. Espressione di cui non si è mai scusato, ha aggiunto. Querelare oggi sarebbe per lo meno “poco intelligente”.
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