Lo scrittore e critico letterario Gian Carlo Roscioni, studioso di Carlo Emilio Gadda ed erede di parte del suo archivio e della sua biblioteca personale, è morto la notte scorsa all’età di 85 anni in una clinica vicino a Bracciano, in provincia di Roma, dove da tempo era ricoverato.
I funerali si svolgeranno domani, 12 dicembre 2012 alle ore 15, nella chiesa privata del castello Patrizi di Castel Giuliano, frazione di Bracciano, dove Roscioni viveva.Nato a Roma nel 1927, cultore di studi secenteschi e critico letterario, Roscioni ha insegnato storia della lingua francese presso il Magistero di Roma. Per molti anni è stato consulente della casa editrice Einaudi e in questa veste entrò in contatto con lo scrittore Carlo Emilio Gadda, che dopo la morte gli lasciò parte del suo archivio e della sua biblioteca, donati da Roscioni nel 2000 alla Biblioteca Trivulziana di Milano.
Allo scrittore lombardo Roscioni ha dedicato importanti monografie e articoli, tra i quali i volumi “La disarmonia prestabilita. Studio su Gadda” (Einaudi, 1975) e “Il duca di Sant’Aquila: infanzia e giovinezza di Gadda” (Mondadori, 1997), e curandone anche l’edizione della “Meditazione milanese” (Einaudi, 1984).
Tra i libri di Roscioni pubblicati da Einaudi figurano “L’arbitrio letterario. Uno studio su Raymond Roussel” (1985) e “Il desiderio delle Indie. Storie, sogni e fughe di giovani gesuiti italiani” (2001), con il quale ha vinto il Premio Grinzane Cavour nel 2002. Tra gli altri suoi libri “Beat Ludwig von Muralt e la ricerca dell’umano” (Edizioni di Storia e letteratura, 1961) e “Sulle tracce dell’esploratore turco. Letteratura e spionaggio nella cultura libertina del Seicento” (Rizzoli, 1992). Come critico letterario Roscioni ha collaborato con il quotidiano “La Repubblica”.