Francesco Iannone, “Poesie dalla fame e dalla sete”

Nello scaffale, Francesco Iannone
a cura di Luigia Sorrentino

“Poesie della fame e della sete” di Francesco Iannone (Giuliano Ladolfi editore, prefazione di Giancarlo Pontiggia, seconda edizione marzo 2012) è l’opera prima di un giovanissimo autore nato nel 1985. Un libro dalla sorpredente maturità espressiva, se si pensa all’età  di Francesco. L’edizione che ho qui davanti e la seconda,  quella ripubblicata da Iannone con qualche lieve aggiustamento. Le novità sono andate a irrobustire la sostanza che – è del tutto evidente – questo piccolo libro già aveva.

Dalla prefazione di Giancarlo Pontiggia

Credo di essere stato uno dei primi lettori di Francesco Iannone, che conobbi una sera, a Salerno, dove si presentava un’antologia di giovani poeti da me curata per Interlinea.  E subito mi rammaricai per non averlo conosciuto prima, perché le sue poesie – benché ancora all’epoca divise tra diverse istanze di scrittura – già rivelavano un talento poetico sicuro. […]

Prendiamo la prima delle tre poesie nuove, Mi piace starmene in silenzio a guardare, cui Iannone conferisce un movimento anaforico a lui caro: “Mi piace starmene in silenzio a guardare […] / Mi piace guardare questo venticello // Mi piace guardare”. Un movimento presente in numerose altre poesie del libro e che svela un’esigenza di armonia espressiva strettamente collegata all’ordine della visione, e dunque alla sfera del senso.

***

C’è un tarlo che rode
il piede del tavolo in cucina: l’altra sera
mentre indagavo quella superficie ho incontrato
un percorso lunghissimo di buchi e mucchietti
di segatura sparsi che sembravano avvisare
dello scavo.

Forse quell’essere invisibile avrà prescelto
il tavolo nostro come sua dimora e nido
caldo per il futuro forse quell’essere
aspetta ancora di colmare
la sua fame prima di partire, di volare altrove.

***

Ci sono tracce disperse come semi,
le vedi spuntare nei tramonti invernali
quando l’aria cristallizza tutto ma un particolare
testimonia la determinazione delle cose
a non morire.
.
A volte mi impegno a inventare, cerco un modo,
perché il tempo duri oltre questo braccio
che io posso comandare, impiegare a mio favore,
oltre questa gola che sa ancora pronunciare
e le orecchie chiaramente distinguono
il verso di un uccello scampato
al pericolo del vento.
.
Mi fa soffrire il lamento di un cane
ferito sull’asfalto perché un uomo
gli ha reciso un arto mentre guidava
mi fa tremare il pensiero
che in ogni istante qualcosa si consuma e passa
e non sapere dove muore
se è persa per sempre o rivive altrove.

***

Dove è caduto il seme un uccello
ha cominciato a becchettare
a rigirare la terra con le zampine
a smuovere, a ammucchiare.
.
C’è qualcosa, lui lo capisce dal colore,
che somiglia al suo dolore
si nasconde accanto a un tronco
grande di pino secolare.
.
È un insetto piccolo e brutto
che non vola, non può scappare,
ha rubato il seme perché la fame
non poteva sopportare.
L’uccello lo intravede e di forza
il seme gli sottrae.
.
C’è un giardino bellissimo dove
il pane si divide, è un luogo vero, reale,
dove il grano si coltiva insieme
e si ride, si vive.

***

Mentre rigiri e fai curve col naso sul mio petto
rintuzzano dolcemente i crani
sul divano noi giochiamo a scorticare i muri
l’intonaco che si sfarina già ci svela
quale colpo è ora il nostro tempo.

***

Perché solo non morire conta
in quest’aria provvisoria d’autunno
che accarezza gli alberi e poi li spoglia
come fossero una donna bella.
.
La resistenza al nulla è una lotta
che lascia ferite e tagli
è un labbro squarciato da un pugno
è un figlio espulso da un utero contuso.
.
Ci sono case che accolgono chiunque
e finestre che restano chiuse per sempre.

***

Prego i nidi rovinati dal vento
i corpi aperti e rovistati dentro
prego il seme rotto in attesa
di germoglio la resa
dei rami quando tutti i frutti pendono
prego l’occhio che sempre intercetta
e la mano appena scatta
per tutto quello che ora in fretta
si addormenta e spera.

Bibliografia di Francesco Iannone
Alcuni testi poetici di Francesco Iannone sono usciti sulle riviste “Gradiva”, “Clandestino”, “La clessidra”, “Semicerchio” e “Le voci della luna”. E’ presente nelle antologie “Al di là del labirinto” (L’arca felice, 2100), “Raccolta poesie 2011” (Subway Letteratura, Milano).

2 pensieri su “Francesco Iannone, “Poesie dalla fame e dalla sete”

  1. Credo di poter individuare “la resistenza al nulla” il tema più pressante per il poeta, assieme alla tristezza di non sapere se ogni cosa che muore “è persa per sempre o rivive altrove”. Così, nella resa apparente della natura “sempre un particolare / testimonia la determinazione delle cose/ a non morire”. La lotta per il cibo tra uccello e insetto è lotta per la sopravvivenza (mors tua vita mea). In fondo anche l’esercizio della scrittura “è un modo perché il tempo duri oltre questo braccio”. E’ la lotta per la sopravvivenza da parte di ogni essere vivente che muove e condiziona la recita della vita.

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