E’ il grande violinista Salvatore Accardo il primo ospite di “Notti d’autore“, il programma ideato e condotto da Luigia Sorrentino, giornalista di Rainews e poeta. La prima puntata, in onda la notte tra mercoledì e giovedì 10 gennaio 2013 alle 0.30, dopo il giornale della mezzanotte su Radio1, il canale della Rai diretto da Antonio Preziosi, può essere scaricata con il servizio di postcasting dal sito di Rai Radio1, nella sezione “Notti d’autore” (www.radio1.rai.it).
L’AUDIO CON L’INTERVISTA A SALVATORE ACCARDO di Luigia Sorrentino
“Notti d’autore”, viaggio nella vita e nelle opere dei protagonisti del nostro tempo, che si ripeterà con cadenza settimanale, è una conversazione serrata – un’intervista o un dialogo, un colloquio, uno scambio di idee, chiamatelo come preferite – che mira ad afferrare una storia e un’esperienza esemplare. Il programma, che si avvale della collaborazione artistica di Gianmaurizio Foderaro, si propone come un esempio di raffinato intrattenimento. Entreranno, in una sorta di classifica ideale, celebrità e personaggi illustri, che hanno fatto della propria esperienza una vocazione, una missione da portare a termine, e della quale riescono a parlare senza fanatismi, con competenza e intelligenza.
Il nuovo programma di Luigia Sorrentino si apre con la voce di uno dei più virtuosi musicisti del mondo, Salvatore Accardo. Nato a Torino nel 1941, ma soltanto per una casualità, Salvatore Accardo ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Torre del Greco, in provincia di Napoli, dove è stato avviato dal padre, anch’esso violinista, ma dilettante, alla formazione artistica. Diplomantosi in violino, a soli 13 anni al Conservatorio San Pietro a Majella con il Maestro Luigi D’Ambrosio, Salvatore Accardo rifiuta categoricamente la definizione di “bambino prodigio” benché a soli tre anni già suonasse il violino. E nell’intervista spiega perché. Salvatore Accardo che ha fatto della musica la sua missione, si considera un predestinato. Lo dice spesso. Per lui suonare è stata la cosa più semplice e naturale. “La musica però – dice – non è mai stata un gioco per me. E’ stata – ed è – la mia vita.”
“Notti d’autore” ha anche una pagina facebook e una mail: nottidautore@rai.it.
L’intervista col Maestro Accardo mi porta a fare le seguenti considerazioni.
Il talento nell’artista è fondamentale. Ma non basta, perché per diventare artista quel talento “potenziale” bisogna “esprimerlo”, e ciò si può ottenere soltanto dotandosi della tecnica adeguata. E l’apprendimento della tecnica si può realizzare esclusivamente attraverso l’impegno, l’esercizio, che sono fatica e rinuncia. Se è vero che senza talento non si diventa grande artista, pur con molta passione e impegno, è altrettanto vero che l’avere un grande talento non porta a diventare l’artista potenziale in premessa, se quel talento non viene esercitato con impegno costante. Avere talento e sprecarlo o “per non uso” o per “cattivo uso” è, alla fine, come non averlo. Il Maestro Accardo, infatti, rifiuta l’appellativo di “bambino prodigio”, un bambino cioè molto dotato e precoce nel palesare il suo talento, che però, per i motivi più diversi, non coltiva col necessario rigore, dopo l’infanzia.