Piero Marelli, “Corale delle Dolomiti”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Piero Marelli. Corale delle Dolomiti.
Con tavole di Fiore Minotti
La Vita Felice 2012.

di Nadia Agustoni

Poeta e critico letterario con all’attivo una lunga serie di pubblicazioni, Piero Marelli, ci dà un libro che è un tributo alle montagne che lui ama, le Dolomiti. Il libro, corredato da tavole a colori di Fiore Minotti, si apre e si chiude con due leggende di questi luoghi. (…)  La prima è quella della figlia del sole, Soreghina, che sposa Occhio di notte contro il volere del padre, ma si lascia morire quando scopre l’intimo tradimento di lui che le deve riconoscenza per averlo salvato, ma pensa a Dolasilla, principessa guerriera, che crede ancora di amare. Non è così, ma lo capirà troppo tardi. L’altra leggenda è quella di un re mago, Laurino, che vive in uno splendido paese, rapisce la donna che vuole per sposa e ve la conduce. Questo scatena battaglie e alla fine perde regno e sposa e viene fatto prigioniero. Fugge e tornato alle sue montagne, vedendole coperte di rose, per nasconderle ai nemici trasforma questi fiori in pietre, così che non siano visibili né di giorno né di notte, ma dimentica il crepuscolo e al crepuscolo le antiche montagne splendono ancora del loro colore. Tra le due leggende c’è il corale dei fiori (genzianella, stella alpina, ciclamino, bucaneve, nigritella morettina ecc.); corale in versi in cui l’autore condensa un sentire intimo, vicino alla terra, alla semplicità delle cose che sono.

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