Listen to my Heart, di Maria Korporal

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=y5VS_JBJI5E&feature=youtu.be[/youtube]

Un video di Maria Korporal in proiezione non-stop alla mostra ESSERE VOLTI, dal 23 febbraio al 10 marzo presso il centro culturale “Il Granarone” a Calcata VT.
Sulla mostra: http://www.ontuscia.it/cultura/a-calcata-la-mostra-essere-volti-essere-volti-74748

La pietra è un materiale assai presente nel lavoro di Maria Korporal, sia allo stato naturale che scolpita. L’artista ha realizzato diverse opere in cui compaiono antiche statue romane, la più importante delle quali è da considerarsi il video Listen to my Heart. In quest’opera vediamo da un lato l’astratto fenomeno delle reti, che sembrano inafferrabili e si muovono come delle pareti scorrevoli, poiché entrano ed escono dall’inquadratura. Reti che appaiono effimere, come fossero di luce e ombra, anche se formano una barriera insuperabile. C’è però, dall’altro, anche l’elemento concreto, costituito dalla presenza di oltre cinquanta statue romane che uscendo dal buio si muovono verso l’osservatore, che le vede venire verso di sé. Ed è allo spettatore catturato che le voci chiedono insistenti: “Do you see what I see? Do you feel what I feel? Do you like what I like?” La risposta arriva nella scena finale: una statua sussurra “Listen to my heart!”

Nella prima mostra nel 2006, il video era accompagnato da una serie di immagini fisse intitolata Looking for You, nelle quali l’artista presentava le stesse statue romane, ora viste però di profilo: alcune rivolte verso destra, altre verso sinistra, come fossero impegnate in un’eterna ricerca. Questa serie di immagini si trova ora in una collezione privata, ma è sempre visibile sul sito dell’artista, nella sezione “prints & objects”.

Il progetto elabora il tema dell’esperienza altrui, oppure il desiderio di avvicinarci all’Altro. Il tentativo di essere coinvolti nello sguardo dell’Altro. I titoli delle opere sono tuttavia quasi banali, sembrano titoli di canzoni pop. Sono frasi e parole di cui spesso si fa un uso distorto, rendendole appunto banali e senza significato. Ma dire e sentire le stesse frasi e parole in contesti nuovi e diversi contribuisce alla loro rivalutazione, al ritrovamento del loro significato originario.

Maria Korporal
Nata nel 1962 a Sliedrecht, Olanda. Ha studiato grafica e pittura all’Accademia delle Belle Arti St. Joost a Breda, Olanda, diplomandosi – tra l’altro – con un’installazione video. Dopo gli studi, nel 1986, si trasferisce in Italia, dove torna a dedicarsi alla pittura e alla grafica. Nel 1989 è co-fondatrice della casa editrice Apeiron, per la quale si occupa dei progetti grafici. In questo ambito inizia a lavorare con il computer: la sua produzione artistica degli anni successivi documenta un sempre maggiore utilizzo delle tecniche digitali. Dal 1998 usa esclusivamente i nuovi media per la sua espressione artistica.
La sua produzione artistica include videoarte, imaging digitale e installazioni. Negli ultimi anni si occupa prevalentemente di videoarte. È inoltre attiva nel campo del web design e della grafica.
Il suo sito: http://www.mariakorporal.com

5 pensieri su “Listen to my Heart, di Maria Korporal

  1. Trovo questa video poesia estremamente moderna e profondamente intima. Un incalzare di domande che la mente continuamente ripete a se stessa immaginando l’altro, nel tentativo disperato e disperante di trovare un punto di contatto: in quello che vede, che sente, che sa …
    è l’anima la risposta, listen to my heart; l’unico posto dove potersi unire quando tutto il resto ti divide. Mi ha immediatamente ricordato una lyric degli Smashing Pumpkins il cui passaggio dice: Am I the only one you see?
    grazie!

  2. Cara Maria,
    Il “video” mi arriva senza suono, il che va bene poiche’ siamo con gli spiriti e “vedo”…
    Proprio oggi ho scritto:

    Penso sovente di non essere sola o meglio lo sento
    Voci del passato mi sussurrano parole che non riesco a capire
    Sono voci lievi, piene di desideri, ma deboli e troppo lontane
    Suoni sordi vengono da marmi opachi
    Poi guardo fuori ed appare la vita
    Mucche che pascolano, prati verdi
    Lavoro, invenzioni, attivita’
    Suoni di oggi ed io con loro come un fiume in piena…
    Ma quando la calma ritorna
    Gli spiriti che amano vagare nel vuoto
    Sussurrano ancora impercettibili parole.

    L’artista cerca come un bambino contatti reali, ma forse con troppa serieta’. Mi e’ piaciuto ritrovare queste facce di marmo che ci dicono tanto… piu’ che la voce.
    Adriana

  3. Maria è grande nell’espressività,evocazione, nel simbolismo che si sedimenta nell’animo di chi guarda e sente.
    Questa visione dei volti, che tantya importanza hanno per delineare, interpretare sia un individuo , che le persone dell’Essere NOI. Non c’è volta che Maria non mi emozioni e mi catturi nel profondo.

  4. I volti di Maria Korporal sono l’espressione dell’umano e del divinio, un tema che ricorre nella mia ultima opera di poesia OLIMPIA, (Interlinea 2013). Mi ha colpito in questo lavoro di Maria, la mobilità dei volti, il loro “venire incontro” all’osservatore, rendendo esplicita la mobilità che in OLIMPIA io attribuisco nella sezione “La permanenza, la distanza dal limite” all’umano e al divino che si “umanizza”, andando incontro all’umano.
    Mi colpisce il fatto che Maria ed io non ci siamo parlate, ognuna ha – come dire – lavorato per proprio conto, ma abbiamo sentito la stessa esigenza: far “camminare” dentro di noi un elemento sacro, che ci restituisca un valore, un’appartenenza, una dignità umana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *