Opere Inedite, Gianluca Venerucci

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Gianluca Venerucci è nato a Venezia il 6 Aprile 1994 ed abita a Chioggia da sempre. Frequenta l’ultimo anno di liceo classico all’Istituto D’Istruzione Superiore Giuseppe Veronese e gli piace divagare dalle materie che studia a scuola approfondendo autonomamente la poesia con letture da diversi autori, primi fra tutti Neruda e Apollinaire ma non solo. E’ fermamente convinto che la poesia sia apprezzabile in tutte le sue correnti, legge opere di autori anche molto diversi tra loro. Data la sua giovane età la sua nota bibliografica è pressochè inesistente, si limita a riportare: due primi premi al concorso Poiesis indetto dal liceo che frequenta e partecipazioni a qualche altro concorso in Veneto.

POESIA SCOMPOSTA DI UNA GIORNATA

Alzarsi, leggere, arrancare,
lavorare, mangiare, tornare, ascoltare,
rincasare, guardare, prendere
e leggere e dormire.

Uomo, mattina, cornetto, giornale,
lavoro, pranzo, olive,
datteri, autobus, televisione,
comodino, occhiali, pigiama,
libro, cuscino.

Faticosamente, sinceramente, sbadatamente,
con forza, a fatica,
per errore, facilmente,
finalmente.

Nero, caldo,
freddo, luce,
azzurro, grigio,
temperato, piovoso,
tiepido, umido,
deluso, meno luce,
caldo, scuro, buio, scurissimo: onirico.

***

  

MMXIII, XX-I

Respiro ogni tuoi bacio
Accarezzo il tuo profumo
Acolto la tua pelle
Ed divento ebbro della tua voce.
Come uva
Scivoli tra le mie labbra
E ti sento cantar,
arpa in fiorito prato,
del segreto cuor mio
carmi d’amore
che narrano
la gemma
del mio ardore .

***

Se mai potessi diventare qualcos’altro,
mutare, nuotare tra la molteplicità della natura,
desidererei diventare ancora
me stesso e non il sole impavido.

Posso vederlo palese ogni mattino
Davanti agli occhi miei dirigersi a te
Accompagnato dai raggi che io ho già
Respirato.

Se divenissi fuoco sarebbe mezz’ora sola il tempo
Che ci separa, il muro flebilmente lucente da spegnere.
Ma sarei condannato all’eterno supplizio della notte
E del suo posarsi sul tuo sonno,
costretto a bramare il giorno ad ogni accendersi di lume .

Tale e quale me solamente posso amarti
In versi uguali di giorno e di notte,
se di versi m’è lecito di parlare, dato
che anche per questi amare è dolce cosa.
Non voglio diventar il sole per fare il poeta .

3 pensieri su “Opere Inedite, Gianluca Venerucci

  1. Benvenuto nel mondo dei poeti! Il cammino sara’ lungo e pieno di ostacoli …ma e’ questo che si vuole a diciott’anni…una vita difficile e straordinaria… Con le ali di cera bisogna amare la terra.

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