Appuntamento
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Premio Neri Pozza 2013: dodici libri in gara
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La gara è ufficialmente partita. Ecco i dodici inediti che si contenderanno il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza: “Il candidato” di Sergio Alletto, “Dentro c’è una strada per Parigi” di Novita Amadei, “La letteratura tamil a Napoli” di Alessio Arena, “Tale” di Salvatore D’Antona, “Grido” di Valentina Di Cataldo, “Laggiù” di Andrea Fiorenza, “L’uragano” di Massimo Gardella, “Il genio dell’abbandono” di Wanda Marasco, “La ricchezza” di Marco Montemarano, “Consonante K” di Davide Morganti, “Il bambino di Budrio” di Angela Nanetti, “Mare con mare” di Gianni Vilardellj di Rosakambra.
Basato sul modello dei Premi letterari spagnoli, quasi tutti organizzati dagli editori, il Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza, indetto nell’anno del centenario della nascita del fondatore della casa editrice, è dedicato a opere inedite, con l’obiettivo di riportare al centro del lavoro editoriale l’attività di selezione e di valutazione dei talenti. Alla data conclusiva, il 15 aprile 2013, sono arrivati 1781 testi. Una commissione designata dalla casa editrice ha selezionato dodici opere che da oggi saranno sottoposte al giudizio di un comitato di lettura composto dagli agenti letterari Luigi Bernabò e Marco Vigevani, dagli scrittori e giornalisti Francesco Durante e Stefano Malatesta, dallo scrittore e critico letterario Silvio Perrella, dalla scrittrice Sandra Petrignani, dal direttore editoriale Giuseppe Russo. Dalla cinquina finale che ne emergerà – e che sarà presentata il 12 settembre a Milano presso lo Spazio Pal Zileri (main sponsor del Premio) – verrà poi scelto il vincitore, che sarà premiato il 3 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza, progettato dall’architetto rinascimentale Andrea Palladio nel 1580. L’autore riceverà in premio un assegno di 25 mila euro e la sua opera sarà pubblicata da Neri Pozza Editore.
I romanzi in concorso raccontano atmosfere oniriche e pulp come in “Consonante K”, ambientato nei bassifondi di varie città europee, messicane, russe e statunitensi, tra umanità allo sbando e personaggi deliranti, e indagano profonde e misteriose solitudini, come quelle di due donne che si incontrano in “Dentro” c’è una strada per Parigi.
Si va dalla protagonista bellissima e oscura dell’intreccio epico-familiare di “Grido” al trovatello talentuoso di “Il bambino di Budrio”, e le ambientazioni spaziano dalla Roma anni Settanta de “La ricchezza ai sotterranei di Napoli” dove si muove la società segreta dell’Accademia Letteraria tamil raccontata da “La letteratura tamil a Napoli”, dalla Sicilia del malaffare de “Il candidato” fino al bosco calabrese immaginario di “Laggiù”.
I romanzi scavano nell’emotività dei protagonisti – come i coniugi insoddisfatti de “L’uragano” – e nei ricordi del passato che fanno emergere nodi mai sciolti (come accade a Gemito, lo scultore che incarna l’indissolubile legame di genio e follia in Il genio dell’abbandono). Ci sono storie nella storia, come quella del vetturino che accompagna Charles Dickens in visita a Napoli (Tale), e quella di “Tu”, che non ricorda niente del suo passato tranne un viaggio in “Mare con mare”.
Secondo Giuseppe Russo, ideatore del Premio, “la rosa dei candidati rivela in maniera sorprendente la molteplicità di indirizzi che caratterizza oggi la scena letteraria italiana. Un segno di vitalità, che non può che generare buoni frutti e un rinnovato protagonismo della narrativa italiana”.
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Vi invito a rileggere “Le ragioni del temnpo” Forse c’è qualcosa che ha a che vedere con i vostri orizzonti letterari.
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