Opere Inedite, Valentina Rosafio

Opere Inedite
a cura di Luigia Sorrentino

Valentina Rosafio è nata nel 1983 in provincia di Lecce. Ha conseguito una laurea in Comunicazione multimediale all’Università di Perugia. Alcuni suoi testi sono stati inseriti nelle antologie della Casa Editrice Lieto Colle.

Valentina Rosafio crede in una poesia che non appartiene alla retorica, ma al non detto, allo svisceramento dell’io più intimo che determina la consapevolezza di sé. Ma soprattutto, Valentina scrive di credere in una poesia che si fa denuncia dell’ingiustizia civile, specchio dell’epoca nella quale viene scritta.

 

La casa sulle viole
.
Erano vent’anni o poco più
quando le viole punte dal sole
anche a guardarle chinavano il capo
e si ritraevano quasi vedendoci correre.
Ora una casa con la facciata gialla
che è pure immensamente vuota.
Solo d’estate, tra solitarie crepe,
i muri ne rompono la noia nelle ore serali,
di ritorno dal bivaccare delle spiagge
assolate, come lo erano le viole,
assolate, com’erano le nostre vite.

***

Il vangelo secondo Giuda

Scena di un martedì sera:
attempati signori alla guida
della creazione battibeccano
sull’eretico vangelo del traditore.
Ostentata la tesi rivoluzionaria
dall’ottantenne più giovane
e incalzata la pace nel mondo
dal profeta evangelico.
Sembrano, al coro dei compagni,
inebetiti alberi
con la chioma nella terra e le radici in cielo.

***

La sposa

Sono come una sposa cerca di essere,
giusta al posto giusto,
integerrima canna al vento
e robusto granello di sabbia
nelle dune di un deserto
che non si popola mai.

***

Ti vedo

Attraversi il fiume senza voltarti.
E’ questa la ragione ultima,
appartieni al detto e non scivoli.

Io sono caduta invece
in quei rivoli.

Eccome se sono caduta.

E ho visto
cariche di stormi
che puntavano a sud.
La scelta
E’ giunto con una falce in mano
e un abito scuro
il mio dirimpettaio.
Scade l’orologio
e s’accende una luce
nel vuoto delle mie stanze.

Sussurrando
Parla piano. Sali sopra
questa mano forte.
Immagina un albero.
Il ramo disteso
all’ombra di un grande sole.

Poi appoggiato al tronco,
sussurrando un augurio
sotto la calotta azzurrina
di un fitto mistero di trame.

I giochi sono fatti.

Può esser compresa la ragione
in questo spicchio di cielo?

***

Va annunciandosi la primavera
nel vortice buio che la notte ingoia.
Sarà un’alba dalle note sfumate
ma non m’importa.

Ci sono ancora pareti che reggono.

2 pensieri su “Opere Inedite, Valentina Rosafio

  1. Asciutti e profondi questi versi, come i solchi della terra in cui Valentina abita, il Salento. Versi che sanno dire senza particolareggiare, bastano pochi cenni, ma estremamente efficaci, a restituire l’emozione, un odore di cose buone e vere li attraversa. Giovane poetessa ma con la concentrazione e l’intensità di chi molto ha vissuto, scegliendo e coltivando ostinatamente i propri sogni, consapevole che non tutto si può capire, bisogna restare: “Può esser compresa la ragione/ in questo spicchio di cielo?”

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