Alessandro Moscè, “Hotel della notte”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

“Hotel della notte”  è la nuova raccolta poetica di Alessandro Moscè, nato ad Ancona nel 1969. Nel libro il poeta convoca persone «lontane» nel tempo, nonne, amici che non sono più in vita e li lascia raccontare le loro storie, ne segue ombre e passi per riscoprirle in vita e a lui vicine. Alessandro Moscè si cala in una dimensione privata che ricorda Umberto Saba con una lingua poetica onesta che cerca la verità. Nella visione poetica dell’autore, dove si fondono memoria e realtà, l’«hotel della notte» diviene un luogo immemore in cui poter ospitare chiunque voglia comparire aprendo la porta. Un hotel di fortuna dove il tempo si è fermato e dove la bellezza, l’amore e l’assoluto si concentrano in un unico spazio.

HOTEL DELLA NOTTE, di Alessandro Moscè

Dalla sezione: DI CITTA’ IN CITTA’

Non c’è altro

C’è chi mi guarda
chiedendomi di non andare
senzadirlo,
chi tace nella notte e nel sonno,
il saluto rimandato
da un’altra birra
che svanisce nel fremito
di scarpe adolescenti.
Neanche un amore da ripetere,
né una fuga cittadina,
un sogno lambito
nei detriti dell’estate
dopo l’ultima pioggia
che bagna gli occhiali.
Non c’è altro che la sedia del bar
su cui rimanere immobili
Da: SUITE PER PIERINO

L’amico di una città
se n’è andato in un amen.
La casa di riposo urla
nei grandi letti,
ma il silenzio di un dopo
non lo ricorda nessuno,
è uno screzio ingannevole.
Una sedia di legno impagliata
reggeva il tempo di Pierino,
la sua attenzione sotto le ciglia.
La testa in alto e la polvere
sbirciano un senso invaso,
un crocifisso in legno
che potrebbe parlare.
Pierino lo toccava
prima di andare a letto

*

Da: MONOLOGO

Sono solo nonno,
senza le carte dell’infanzia
nella notte ottobrina
e nell’età che mi insegue.
Ti spiavo il pomeriggio
mentre dormivi qui da noi
e russavi con la luce accesa
sul sofà arancione.
Oggi è come l’ultimo ieri
nella tenera famiglia
dei tanti passati
che non si stancano di sussurrare.
Ti tiravo i baffi,
contavamo le figurine dei calciatori,
ascoltavamo le partite alla radio.
Il rito del dolce passare
dietro la tua porta
non si è ancora concluso

Alessandro Moscè.
E’ nato ad Ancona nel 1969 e vive a Fabriano. Ha pubblicato l’antologia di poeti italiani contemporanei “Lirici e visionari”(2003); i libri di saggi critici “Luoghi del Novecento” (2004) e “Tra due secoli” (2007); l’antologia di poeti italiani del secondo Novecento, tradotta negli Stati Uniti, “The new italian poetry” (2006). Ha date alle stampe le raccolte poetiche “L’odore dei vicoli” (2004) e “Stanze all’aperto” (2008). È presente in varie antologie e riviste italiane e straniere. Ha pubblicato il saggio narrato “Il viaggiatore residente” (2009) e il romanzo “Il talento della malattia” (2012). Si occupa di critica letteraria su varie riviste e giornali. è tradotto in Spagna e in Messico. Ha ideato e dirige il Premio Nazionale di Narrativa e Poesia “Città di Fabriano”.

Alessandro Moscè, HOTEL DELLA NOTTE, Nino Aragno Editore, 2013 € 10,00

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