I medici di famiglia possono diventare ‘sentinelle’ contro la violenza sulle donne. “Vìola”, è l’iniziativa lanciata dalla società italiana di medicina generale per rompere quel muro di omertà che innalzano spesso le donne vittime di violenza. Le vittime di violenza domestica nel nostro Paese si attestano circa 15 mila ogni anno, ma il fenomeno è sottostimato. E queste donne corrono un rischio doppio di depressione, abuso di alcol e psicofarmaci. Solo il 30 per cento parla con il proprio medico della violenza subita, perché pensano che non se ne occupi e soprattutto perché non hanno ricevuto domande dirette sul tema.
E’ importante che il medico di famiglia pratichi una sorta di ‘screening’ su eventuali abusi e due sono le domande fondamentali da porre alla donna: ‘Si sente mai insicura in casa sua?’ ‘Qualcuno ha mai provato a picchiarla o a farle male?’. E’ essenziale, attraverso il colloquio clinico, porre il problema, ‘registrarlo’, capire se si può intervenire e come.
Ma sono gli uomini che dovrebbero essere curati!
bello questo commento… certo, alcuni uomini… eviterei generalizzazioni
Si, alcuni uomini, certamente non tutti… ma certe donne dovrebbero smettere di cercare di coprire anche le piu’ piccole offese, la cattiveria non va assecondata… poche persone hanno il dono di controbatterla… bisogna che le donne si rendano conto che il male esiste, che si manifesta e che deve essere evitato e denunciato. I medici di famiglia hanno un ruolo importantissimo, ma la “liberazione” rimane una conquista personale. Sono soprattutto i bambini che hanno bisogno di essere ascoltati,creduti,sostenuti, aiutati. Le donne che hanno raggiunto l’eta’ adulta devono agire con resposabilita’. La cosa piu’importante e’ diventare consapevoli… sentirsi meravigliosamente uguali nella nostra diversita’. Ci vuole forza, onesta’… ci vuole coraggio per una vita dignitosa.