Appuntamento
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Una riflessione sull’assenza come motivo per suggerire nuovi immaginari con cui ridefinire la rappresentazione
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di Silvana Lazzarino
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Nei suoi diversi linguaggi espressivi la fotografia è ancora una volta protagonista a Roma con un appuntamento importante che coinvolge numerosi autori di fama internazionale. Il Festival Internazionale di Fotografia (XII edizione) in corso al Macro di Via Nizza 138 a Roma (sala Enel, Project Room 1 e V-tunnel, il Foyer, l’Auditorium, lo Spazio AREA e la Sala Cinema) presenta accanto alle oltre 2 mila fotografie, mostre, concorsi, letture di portfolio, workshop e uno spazio dedicato all’editoria indipendente.
Promosso dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, co-prodotto da Macro e Zètema Progetto Cultura, il Festival, il cui direttore artistico è Marco Delogu, si articola tra esposizione, presentazione e discussione sulla fotografia affrontando il tema della Vacatio. “Vacatio” intesa come sospensione e assenza per riflettere sul significato di sottrazione, sull’atto stesso di fotografare anche in relazione all’uso delle nuove tecnologie e sul confine tra la fotografia e le altre arti.
Più di 200 fotografi, protagonisti della scena internazionale di quest’anno, attraverso i loro lavori si sono distaccati dal ruolo esclusivamente documentaristico relegato alla fotografia, per esplorare questo concetto di “vacatio” sempre più transitorio, ma utile per leggere nei diversi volti dell’esistenza tra ragione e sentimento, verità e finzione.
Interpretazioni che procedono da atmosfere con scorci di paesi ed interni di abitazioni nella serie A New map of Italy di Guido Guidi, a ritratti famigliari ed inquadrature di facciate di palazzi negli scatti di Patrick Faigenbaum che utilizza stampe a sali d’argento, per giungere alle visioni ancestrali di Jeff Wall in cui prevale un senso di solitudine Hillside Sicily 2007. Sensazione di solitudine che traspare dai deserti della Giudea di Gaston Zvi Ickowicz; cui si accompagna la percezione di infinito nelle vedute marine con nebbia Beg en Aud di Elger Esser.
Accanto ai ritratti di Leo Rubinfien nella serie Wounded Cities in cui si coglie l’espressione spenta e attonita sui volti di quanti hanno attraversato i drammi di attentati e guerre, sono le immagini di Paolo Pellegrin con Another country che indaga la violenza presente nella società americana in particolare in quelle terre di confine dove estendere il proprio controllo.
Una visione idealizzata del concetto di “vacatio” si coglie nell’opera di Fleur van Dodewaard: A Number of Angles che a partire da linguaggi legati all’arte astratta e concettuale, delinea figure geometriche a suggerire raffigurazioni femminili, nature morte e ipotetici paesaggi come in Study for black nude e Reclining nudes.
Accanto a questi protagonisti vanno citati: Adam Broomberg & Oliver Chanarin, vincitori del Deutsche Prize a Londra, con la serie Trolleyology in Rome; Alejandro Cartagena con Premio IILA-Fotografia 2012, Sergio Zavattieri nella sezione From the Background to the Foreground, e ancora Ezio D’Agostino e Giorgio Di Noto in Call for entry; e il vincitore e i finalisti del Premio IILA-Fotografia 2013: Josè Arispe, Francisco Donoso, Jonathan Carvajal, Lorena Endara e Patrick López Jaimes.
Attraverso queste immagini forti e avvincenti, nostalgiche e idealizzate emergono le sfaccettature di una realtà tra presente e passato, quotidiano e extraquotidiano che la fotografia restituisce in modo autentico, potendo fermare il tempo di un gesto di un pensiero che non c’è più, ma che viene restituito nella sua immediatezza per poi perdersi all’istante.
Quello che manca alla realtà di oggi bisognosa di punti di riferimento, è indagato attraverso l’occhio della macchina fotografica che tenta di descrivere l’assenza nella sua più pura accezione. Da qui la possibilità di interrogarsi su dove possa giungere il concetto di mancanza-sottrazione e fino a che punto possa spingersi lo stesso linguaggio fotografico in rapporto anche alle altri arti visive. Assenza “vista” come presa di distanza dal tradizionale modo di fare fotografia riferita al soggetto fotografato.
I fotografi, presenti a questa edizione, spingono il linguaggio fotografico ad indagare un territorio anche non reale, calato in un “tempo sospeso”, centrato sulla “Vacatio” per fissare possibili realtà distanti in quanto assenti, immaginate o desiderate, ma anche stati d’animo perduti, lontani, forse da recuperare.
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FOTOGRAFIA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ROMA
VACATIO
XII edizione
MACRO- Via Nizza, 138
00198 Roma
apertura dal 5 ottobre all’8 dicembre 2013
orari: da martedì a domenica 11.00-19.00;
sabato 11.00-22.00;
19.00-21.00 (libero accesso alle sale non espositive Foyer Hall, Terrazza, Spazio Area)
chiuso il lunedì: la biglietteria chiude un’ora prima.