Curiosità
–
Lo storico teatro di Villa Torlonia, torna ai cittadini per ridare vita alla creatività del futuro con spettacoli, musica, laboratori, visite guidate.
Nota di Silvana Lazzarino
Acquistata nel 1797 da Giovanni Torlonia che ne fece la residenza di famiglia, la villa vide i primi interventi di ristrutturazione proprio in quegli anni per mano di Giuseppe Valadier che si avvalse tra gli altri anche dell’apporto di Antonio Canova, per poi assistere a diversi ampliamenti nel corso del XIX secolo a partire da Alessandro Torlonia e fino ai primi del Novecento. Fu con Alessandro, che la villa, grazie ai numerosi ampliamenti, raggiunse uno fasto tale da poter competere con le ville nobiliari romane della più antica tradizione. In questo senso importanti furono l’ampliamento del nucleo originario del Casino Nobile, l’aggiunta di nuovi edifici e arredi magniloquenti, la ristrutturazione del Casino dei Principi e delle Vecchie Scuderie in stile neogotico, comprese le finte antichità che accoglievano il visitatore all’ingresso di Via Nomentana. Anche il giardino all’inglese, nell’area meridionale del parco con fabbriche pittoresche quali la Capanna Svizzera e la Serra e la Torre Moresca, ideato da Giuseppe Jappelli, risale a quel periodo, come il Teatro e la Limonaia affidate a Quintiliano Raimondi.
Nel tempo la villa ha custodito i segreti e le vicende tra storia e leggenda, vita privata e pubblica dei Torlonia, famiglia in vista all’epoca, vicina alla sfera pontificia con cui ebbe diversi contatti.
Commissionato da Alessandro Torlonia in occasione delle sue nozze con Teresa Colonna nel 1841 il Teatro, progettato da Quintiliano Raimondi, le cui decorazioni vennero affidate a Costantino Brumidi, detto il “Michelangelo d’America” per aver affrescato il Capitol di Washington, vide ultimati i lavori solo nel 1874. Accanto agli spazi scenici destinati alla rappresentazione, vennero realizzati ambienti laterali per intrattenere gli ospiti durante le feste private del principe: un progetto grandioso pensato in linea con il gusto eclettico dell’epoca che univa classico e moderno.
Il 6 maggio del 1905 andò in scena la rappresentazione dell’operetta Il profilo di Agrippina scritta appositamente dal conte Antonio Pietromarchi su libretto del marchese Sommi Picenardi: evento di grande risonanza per la grandiosa accoglienza e ospitalità da parte del principe Giovanni Torlonia che, dopo anni di chiusura riapriva al pubblico le porte della Villa di famiglia e con essa il grandioso Teatro. Ma quella fu l’unica volta in cui venne realizzato e messo in scena uno spettacolo.
Trascorso il periodo di sfarzi e lussi la villa con il suo Teatro, dopo la morte nel 1938 di Giovanni, ultimo erede diretto, iniziò la sua decadenza prima per motivi legati all’eredità famigliare, poi in seguito all’occupazione anglo-americana tra il 1944 e il 1947, cui seguirono decenni di degrado e abbandono.
Finalmente il teatro riapre al pubblico con una veste rinnovata che gli restituisce lo splendore di un tempo. I complessi e lunghi lavori di restauro e adeguamento funzionale – progettati dall’architetto Piercarlo Crachi e diretti dall’Area Progettazione di Zètema sotto il controllo e la supervisione scientifica della Sovrintendenza Capitolina- hanno restituito bellezza e armonia all’intero apparato architettonico tra esterni e interni. Un lungo lavoro, opera di esperti, finanziato da Roma Capitale con il Contributo di Pirelli SpA, che ha restituito ai cittadini questo prezioso gioiello, tra i più interessanti esempi di architettura teatrale dell’Ottocento, trasformato in una macchina scenica adibita sia a spazio teatrale sia museale.
Ad inaugurare l’evento lo scorso sabato 7 dicembre 2013 presso Villa Tornlonia oltre all’Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale Flavia Barca, al Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali Claudio Parise Presicce, e al Dirigente Ufficio Ville e Parchi Storici Alberta Campitelli, era presente il Sindaco Ignazio Marino che con il taglio del nastro ha dato ufficialmente inizio ad una nuova realtà per il Teatro che diventa spazio privilegiato insieme al Museo dove rilanciare la cultura con rappresentazioni, incontri, mostre ed eventi. Il pubblico potrà rivivere e scoprire, in un’atmosfera tutta rinnovata e accogliente, la magia e il fascino del teatro attraverso i diversi spettacoli che verranno messi in scena, oltre alla possibilità di partecipare a laboratori, visite guidate e incontri di ampio respiro su argomenti a carattere storico e documentaristico e tematiche di volta in volta diverse legate anche alle rappresentazioni. A dare inizio alla serie di spettacoli è stata nella serata del 7 dicembre, la messa in scena di “La storia avventurosa di Costantino Brumidi, dal Teatro di Corte di Villa Torlonia al Capitol di Washington”: un inedito spettacolo che ha ripercorso alcune tappe della storia del teatro fino ai giorni nostri, con le musiche originali eseguite dal vivo dalla Bubbez Orchestra e le voci recitanti di Sarah Biacchi, Valentina Favella e Vittorio Ciardo. Con questo spettacolo Villa Torlonia ha dato inizio alla sua collaborazione con la Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea, di cui diventa sede.
Il visitatore è inviato ad entrare in questa struttura moderna e rinnovata restituita al suo fascino architettonico e scenico ottocentesco dove si fondono armonicamente antico e moderno: ad un una prevalenza di stile classico presente ad esempio nel corpo centrale imponente e solenne, si affiancano raffinate tendenze nordiche e gotiche come nella serra in vetro e ghisa del prospetto meridionale. Ogni ambiente è decorato con pitture a tempera e ad olio, con mosaici pavimentali e statue in stucco e marmo: si passa dalla sala gotica a stanze le cui decorazioni imitano e si richiamano alla pittura vascolare greca o a quella pompeiana e rinascimentale, senza dimenticare il gioco di prospettive architettoniche a creare effetti illusionistici. Ecco il lungo portico, le statue e i gruppi scultorei tra cui quelle della Primavera e dell’Inverno, quelle di Dante e Beatrice, e quella di Marco Aurelio. distribuiti tra l’ingresso e alcune sale di passaggio. Ecco gli affreschi lungo le volte e i soffitti per la maggior parte opera di Costantinno Brumidi come quelli delle lunette nella Sala delle Stagioni e della Sala della Guerra di Troia con richiami ai soggetti romantici, alle grottesche e ai classici. Anche i mosaici policromi pavimentali sono restituiti al loro passato splendore in cui si trovano riferimenti alla mitologia e alla classicità. Passando per il Foyer ecco il Teatro la cui decorazione pittorica, per la maggior parte ideata e realizzata dal Brumidi, spazia da motivi ornamentali a scene figurative in cui si avverte l’influenza classica nelle immagini di figure e forme delicate e armoniose.
Del teatro sono stati conservati materiali e componenti della scena (stucco, legno) per non alterare l’acustica in particolare nella torre scenica o nel soffitto in legno sotto il palcoscenico e la platea.
Si ha così di fronte una struttura moderna e rinnovata atta a diverse funzioni di teatro, museo, luogo per esposizioni, convegni, rese possibili grazie alle sofisticate tecnologie in materia di acustica e illuminazione e agli aggiornamenti degli appartati impiantistici.
Un luogo per eccellenza della fascinazione teatrale dove tra finzione e realtà, mito e storia si rincorrono diversi aspetti del vissuto storico e sociale, individuale e collettivo per cogliere e rivivere attimi, situazioni di gioia e dolore, nostalgia e rimpianto, coraggio e paura, emozioni che da sempre hanno accompagnato la storia dell’uomo. Uno scenario per dar voce alla nuova creatività grazie all’inserimento del Teatro all’interno della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea, che già unisce i teatri Biblioteca Quarticciolo, Tor Bella Monaca, Lido di Ostia, Scuderie Villino Corsini, Elsa Morante (che fa parte del Centro Culturale Elsa Morante).
Tra gli appuntamenti in cui si alternano spettacoli di drammaturgia,, danza e musica, laboratori teatrali, workshop, performance vanno citati: Premio tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti” X edizione in scena il 21 e 22 dicembre (durante la giornata del 22 dicembre sarà assegnato anche il Premio “Renato Nicolini” II Edizione), Gabbia, urlo del corpo parlante Progetto CarcerAzioni – Cathy Marchand il 17, 18 e19 dicembre, Ocean Terminal progetto CarcerAzioni – spettacolo di e con Emanuele Vezzoli in memoria di Piergiorgio Welby il 20 dicembre. E ancora:in gennaio: Roma ricorda Franca Rame (19 gennaio), in febbraio e marzo Campo scuola a Teatro, per arrivare a maggio e giugno con l’Accademia nazionale d’arte Drammatica “Silvio d’Amico” che presenterà Saggio di recitazione e 3 saggi diretti dagli allievi registi (dal 26 maggio al 15 giugno). All’Osservatorio,Critico Ma che cos’è questa drammaturgia contemporanea? laboratorio organizzato in collaborazione con l’Università di Roma sarà dedicata la giornata del 17 giugno, mentre dal 18 al 21 giugno sarà la volta di Musica del corpo con Workshop e performance, seguito da Progetto Migranti. Solo le Montagne non si incontrano mai dal 23 al 25 giugno.
TEATRO DI VILLA TORLONIA
Villa Torlonia
Via Spallanzani, 5