Lo storico e critico dell’arte Zeno Birolli, professore dell’Accademia di Brera, autore di monografie e importanti mostre su artisti del Novecento italiano, se n’è andato la sera del 2 febbraio 2014 nell’ospedale di Sarzana a 75 anni. I funerali, secondo quanto ha reso noto la famiglia, si sono svolti nella cappella dell’ospedale della città ligure. Nato nel 1939 a Milano, era figlio del pittore Renato Birolli, di cui aveva custodito con grande passione la memoria e l’archivio, scrivendo anche una monografia con Roberto Sambonet pubblicata da Feltrinelli nel 1978. Anche poeta e scrittore, Zeno Birolli è stato a lungo professore di storia dell’arte all’Accademia di Brera a Milano. Si è dedicato con particolare cura allo studio del Futurismo, i cui scritti aveva raccolto di recente nel volume “Pittura e scultura futuriste” (Abscondita, 2006).
Birolli era considerato uno dei maggiori specialisti dell’opera del pittore Umberto Boccioni, di cui aveva curato “Gli scritti editi e inediti” (Feltrinelli, 1971) ed aveva scritto il saggio “Umberto Boccioni. Racconto critico” (Einaudi, 1983).
Era poi un grande estimatore e conoscitore di Osvaldo Licini, di cui curò, con Aldo Passoni, una mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Torino nel 1968 e il volume “Osvaldo Licini. Errante, eretico, erotico. Gli scritti letterari e tutte le lettere” (Feltrinelli, 1974). Zeno Birolli ha curato anche numerose mostre, tra cui quelle di Gastone Novelli e Fausto Melotti.
Zeno – che portava il nome di una delle prime opere di rottura del padre, il famoso San Zeno pescatore che oggi si può ammirare al Museo del Novecento di Milano.
Da molti anni aveva preferito vivere in Liguria, tra Lerici e la Val di Magra ripercorrendo alcune tappe già vissute dal padre negli anni Cinquanta, ospite prima a Bocca di Magra poi alle Cinque Terre, dove aveva composto i famosi “Incendi” pittorici, (nella foto sopra) oggi considerati tra i più alti risultati pittorici.